Il maggior consumo di alcol è colpa dei calici?

I tempi cambiano e anche modi e usanze. Compresa la forma e la capienza dei calici che negli ultimi tre secoli si sono ingranditi di 7 volte. A darne notizia è uno studio britannico pubblicato sul numero natalizio del ‘British Medical Journal’ secondo cui dal 1700 ad oggi i calici sono passati da una media di 66 ml a 449 ml.

La ricerca è stata condotta da un team dell’università di Cambridge che ricorda come con un calice più grande cresca anche il consumo di alcolici. Se da un lato è “spontaneo” bere di più durante le feste di Natale è anche vero che un aumento del consumo di alcol potrebbe essere in parte dovuto anche alla crescente dimensione dei bicchieri. Una bella beffa se si considera che l’alcol è tra i principali fattori di rischio di mortalità precoce e disabilità nei Paesi ad alto reddito.

Non solo colpa dei calici. Infatti il consumo di alcol è dovuto anche ad una maggiore accessibilità agli alcolici a partire dagli anni Sessanta. Ad esempio il consumo di vino durante il ventennio 1960-1980 è quadruplicati, dal 1980 al 2004 è ulteriormente raddoppiato. Ma il nesso tra aumentata capacità dei calici e maggior consumo di alcol può sembrare realistico se si considera che piatti più grandi spingono a riempirli di più.

In base a dati forniti da esperti di antichità e fonti storiche la capienza dei calici è cresciuta sensibilmente. I ricercatori dello studio non possono dedurre l’aumento del consumo di vino sia dovuto all’aumento delle taglie dei calici. Ma sicuramente hanno il loro contributo, insieme ai prezzi più bassi e alla maggior disponibilità e pubblicità. Inoltre suggeriscono di incoraggiare i rivenditori (locali e bar) ad assumere calici più piccoli e invitano i produttori di vino a rendere disponibili bottiglie più piccole con prezzi proporzionati.

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