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Mangiare in salute

Lievito in polvere, devi fare molta attenzione a questo dettaglio specifico

Il lievito in polvere che troviamo in bustina non è tutto uguale. È importante leggere i componenti perché ce ne può essere uno che non deve essere assunto in eccesso.

Lievito in polvere (AdobeStock)

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Il lievito per fare i dolci, ma anche quello per le preparazioni salate che possiamo trovare in diverse declianzioni in base agli usi e al tipo di cibo che dobbiamo preparare ha delle precise caratteristiche che è bene conoscere.

Al supermercato troviamo facilemnte oltre al lievito di birra fresco anche quello essiccato, il lievito istantaneo per realizzare torte rustiche salate, e poi il lievito per dolci specifico per le preparazioni zuccherate.

Si sceglie un lievito invece che un altro per diversi motivi. Per certi tipi di cibo è richiesto e necessario un tipo rispetto che un altro o anche se si possono usare entrambi il lievito in polvere garantisce un minor impiego di tempo.

Nel caso dei dolci poi in alcuni tipi di lievito è contenuta anche una profumazione alla vaniglia, il cosiddetto lievito vanigliato che conferisce una certa aromaticità alla preparazione.

C’è da sapere innanzitutto che in ogni bustina di lievito il composto è formato da una componente acida ed una basica. In più viene aggiunto un amido che favorisce la miscelazione e degli stabilizzanti.

Il difosfato disodico e i suoi pericoli

Come avviene per la maggior parte delle bustine in commercio la componente acida è difosfato disodico e quella basica bicarbonato di sodio.

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Lievito di birra secco e fresco (AdobeStock)

Il difosfato disodico, però, è una sostanza che non si dovrebbe consumare in eccesso o troppo frequentemente in quanto tutti i difosfati, se ne viene fatto un grande consumo possono provocare problemi come l’affaticamento dei reni, ma anche effetti negativi sul metabolismo delle ossa.

Questa sostanza si ritrova anche in altri prodotti oltre il lievito.  Lo troviamo infatti in salumi cotti, preparati per budini, ma anche nella carne in scatola e in molti piatti pronti impanati.

L’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare)  nel 2019 riguardo la sicurezza dell’uso dei fosfati come additivi ha stabilito come dose giornaliera consentita (RDA) un quantitativo di 40 mg al giorno per chilogrammo di peso corporeo.

Bicarbonato di sodio (Pixabay)

Così come il difosfato disodico non è ammesso nei prodotti per l’infanzia (0-3 anni) e in quelli certificati da agricoltura biologica, che si sostituisce con altri agenti lievitanti come il cremor tartaro, bisogna prestare attenzione e non farne un uso eccessivo sostituendolo ove possibile, con il cremor tartaro ad esempio o con il semplice bicarbonato.