Le patatine fritte aumentano il rischio di infarto

Il cibo fritto aumenta il rischio di contrarre malattie cardiovascolari. Uno studio condotto su oltre 150.000 volontari ha dimostrato che mangiare patatine fritte anche solo una volta alla settimana aumenta il rischio di infarto.

E più si mangiano alimenti fritti, più il rischio di sviluppare problemi al cuore diventa alto. Infatti gli oli riscaldati rilasciano aldeidi, sostanze chimiche che potrebbero far aumentare la pressione sanguigna e ridurre il colesterolo “buono”. Anche i cibi fritti tendono ad essere molto ricchi di calorie e grassi. Con il passare del tempo, questo può causare il blocco delle arterie, il che aumenta il rischio di infarto.

La ricerca è stata condotta dall’ospedale VA Boston Healthcare System, gestito dal Department of Veterans Affairs degli Stati Uniti. Più di un quarto degli americani sono frequentatori assidui delle catene di fast food in cui sono disponibili cibi ricchi di calorie. I cibi fritti sono stati collegati ad un aumentato rischio di obesità, diabete di tipo 2, insufficienza cardiaca e pressione alta.

Il cibo fritto tende ad essere sostanzialmente più alto di grassi. Molti di questi grassi sono trans, che si formano quando subiscono un processo chiamato idrogenazione. L’idrogenazione può verificarsi quando gli oli vengono riscaldati a temperature molto elevate o se i produttori di alimenti aggiungono idrogeno ai loro prodotti per prolungare la durata di conservazione.

Questo processo modifica la struttura chimica dei grassi, il che li rende più difficili da abbattere. Studi scientifici hanno collegato questo processo a molte malattie, tra cui il diabete di tipo 2 e l’obesità.

I ricercatori sottolineano che i volontari hanno auto-segnalato le loro abitudini alimentari, il che potrebbe aver distorto l’accuratezza dei risultati. E il tipo di olio usato e la durata della cottura non sono stati presi in considerazione. Ad esempio, friggere in olio d’oliva per pochi minuti può causare meno danni al cuore.

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