La pasta è solitamente un alimento bandito dalle diete dimagranti, ma una ricerca sembra ribaltare questa concezione comune. Secondo uno studio apparso su Nutrition and Diabetes il consumo di pasta riduce il rischio di obesità. L’importante è stare attenti alle quantità e ai condimenti.
La ricerca ha preso in esame 20 mila adulti ed ha dimostrato che la pasta può essere di grande aiuto per ridurre peso. La pasta – dice Licia Iacoviello, Capo del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale del Neuromed – è spesso considerata un fattore da limitare quando si segue una dieta per perdere peso. C’è chi la elimina completamente dai suoi pasti. Alla luce di questa ricerca, possiamo dire che non è un atteggiamento corretto”.
Molto spesso chi rinuncia alla pasta la rimpiazza con altri alimenti meno salutari, come cibi ricchi di grassi o zuccheri. “Stiamo parlando di un componente fondamentale della tradizione mediterranea italiana, e non c’è ragione per farne a meno – ha aggiunto Licia Iacoviello -. Il messaggio che emerge da questo studio, come da altri lavori scientifici già emersi nell’ambito dei progetti Moli-sani e INHES, è che seguire la Dieta Mediterranea, nella moderazione dei consumi e nella varietà di tutti i suoi elementi, la pasta in primis, rappresenta un vantaggio per la salute”.
Il segreto sta nella moderazione, se poi si sceglie pasta integrale o di grano duro meglio ancora. Per chi svolge un lavoro sedentario, la porzione dovrebbe essere di circa 60 grammi e con cottura “ al dente” (per ridurre l’impatto sulla glicemia). Il condimento deve essere semplice e leggero: verdura, pomodoro, legumi e un filo di olio extravergine di oliva. Da evitare pasta con burro, panna, insaccati e sughi con carne rossa. Inoltre un piatto di pasta può fungere anche da piatto unico, senza doverlo necessariamente accompagnare con un secondo piatto. Pasta e frutta è un pranzo più che decente e saziante, al massimo potreste aggiungere delle verdure (che potete spostare anche a cena).