Non hai mai utilizzato la marisa oppure l’hai utilizzata senza sapere perché si chiama così? Comodissima, oggi ancora più utile per la presenza del silicone.
Con la versione in legno si fa un po’ più fatica anche in relazione alla ciotola che si intende svuotare. Occorre una buona manualità e un buon polso per la rotazione della spatola.
Chiamata anche leccapentola, la marisa è una spatola che oggi è in silicone che, con la sua caratteristica malleabilità si deforma a seconda della ciotola riuscendo senza fatica ed in poco tempo a svuotare e pulire ciotole e pentole.
Perchè la marisa si chiama così?
L’origine del nome é piuttosto incerta, risale a molti secoli fa, alcune fonti ne attribuiscono il riferimento al nome Maryse Monpetit, una pasticcera della corte reale di Francesco I di Francia.
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Secondo queste fonti mentre Maryse preparava i biscotti ebbe la necessità di uno strumento che le permettesse di svuotare e raccogliere l’impasto rimasto nella ciotola. a quel tempo si usava il legno quindi si presuppone che la marisa, sia stata ricavata artigianalmente.
Un’altra fonte riconduce l’origine Léonard De Buyer che in giovane età, usò un pentolone per cappello sporcando il vestito domenicale. Il pentolone conteneva i residui del dolce domenicale. Crescendo il giovane ereditò il pastificio e costruì un utensile per pulire bene i pentoloni. Il nome è un riferimento al cuoco del nonno.
Un’altra fonte riconduce alla stessa persona, Léonard De Buyer, facente parte di una famiglia a capo di un’azienda francese, produttrice di utensili per cucina. L’azienda è stata fondata nel 1830 ed ancora attiva anche se ha cambiato proprietà. La marisa è stata sviluppata all’interno di questa azienda ma non si conosce, in questo caso l’origine del nome. Nessuno si sorprenderebbe se scoprissimo che il nome della spatola è stato ispirato da una donna.
Se vuoi utilizzare la marisa, prepara una bella torta soffice ricotta e limone. La marisa in silicone ha anche il vantaggio di essere molto delicata sulle padelle antiaderenti, evitando coì di rovinare lo strato protettivo. Con i colori che si trovano in commercio è anche un bello strumento di cucina.