In Italia esistono agevolazioni fiscali che permettono ai celiaci di ottenere un sollievo economico: di che cosa si tratta.
La celiachia – come sappiamo benissimo – è una malattia autoimmune che può avere gravi conseguenze per chi ingerisce accidentalmente glutine: per chi è affetto da questa malattia, l’unica cura è eliminare il glutine dalla dieta. Purtroppo, c’è un dato che viene poco spesso preso in considerazione sulla celiachia, in molti sono affetti senza saperlo: sono circa 400.000 i casi in Italia, ed è un numero in difetto.
Sebbene la dieta senza glutine sia l’unico trattamento disponibile, essa comporta costi significativi per le persone celiache, dato che molti alimenti senza glutine sono più cari rispetto ai loro equivalenti tradizionali. Peraltro oltre alle persone totalmente intolleranti, ci sono quelle che sono sensibili al glutine. Entrambe sono condizioni mediche che possono essere diagnosticate solo dopo esami approfonditi.
Non è semplice: l’assunzione accidentale di glutine non sempre provoca sintomi, ma col tempo avrà comunque conseguenze fisiche, indipendentemente dall’assenza di reazioni. Bisogna dunque sapere di cosa si parla, quando si parla di celiachia, cos’è e come riconoscerla. Se non diagnosticata, questa malattia può causare una serie di problemi, dall’osteoporosi ai problemi di fertilità .
Eliminare il glutine dalla propria dieta non è un’impresa ardua: è relativamente facile soddisfare le esigenze alimentari cucinando a casa perché molti alimenti sono naturalmente privi di glutine. Ma si possono verificare carenze nutrizionali, come carenza di fibre, vitamine del gruppo B e ferro, e questo rende ancora più importante controllare l’assunzione di questi alimenti.
Inoltre, acquistare solo alimenti senza glutine può rendere la spesa settimanale più costosa, poiché alternative come pane, pasta e farina senza glutine spesso costano notevolmente di più rispetto alle loro controparti standard. Un costo che una persona malata di celiachia deve affrontare, e spesso molti non sanno che esistono delle agevolazioni.
Secondo la Legge 123/2005, è possibile detrarre le spese per gli alimenti senza glutine dalla dichiarazione dei redditi, purché siano necessari per la dieta del paziente. Per usufruire di questa detrazione, è essenziale conservare scontrini e fatture intestate al celiaco: da questo punto di vista, l’Italia è tra i Paesi più all’avanguardia, che molto prima di altri si sono occupati di produrre queste agevolazioni fiscali.
Le spese devono essere documentate e l’importo della detrazione dipende dalle condizioni del paziente e dal numero di persone a carico. Non si può però detrarre davvero tutto e le spese detraibili sono solo quelle necessarie per il trattamento della celiachia. Le persone celiache possono ottenere rimborsi per le spese mediche correlate alla malattia, come visite specialistiche e test diagnostici.
Basta presentare un certificato medico che attesti la celiachia e le ricevute degli acquisti e le richieste possono avere un valore retroattivo. Questo vuol dire che si possono recuperare spese anche sostenute in anni precedenti. In qualunque caso, il certificato medico, redatto dal medico curante o gastroenterologo, è fondamentale per l’accesso a queste agevolazioni fiscali.