L’infuso di camomilla potrebbe prevenire o controllare il diabete. Secondo una recente ricerca scientifica, guidata dal professore Richard Blackburn, a capo del Sustainable Materials Research Group presso l’Università di Leeds, questa bevanda conosciuta da secoli aiuterebbe a tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue attraverso i suoi effetti sulla digestione e l’assorbimento dei carboidrati.
La camomilla era inizialmente usata come colorante per i tessuti e grazie a questa sua funzione sarebbe stata rivelata la sua proprietà antidiabetica. Infatti molte delle tecniche che sono state utilizzate per estrarre i coloranti dai campioni tessili causano danni alla molecola del colorante, con conseguente perdita di informazioni sull’impronta digitale delle sostanze chimiche potenzialmente disponibili per i conservatori. Ma grazie a nuovi metodi di estrazione “soft” a base di glucosio, che può preservare la molecola del colorante durante l’estrazione e l’analisi, è stata messa a punto questa nuova tecnica per studiare i coloranti.
Nel corso della storia la camomilla, che dà un colore giallo brillante su lana, cotone e altre fibre naturali, è stata utilizzata come colorante per molte centinaia di anni. Le ricerche applicate a questi studi si sono incrociate con altre di natura medica facendo emergere come la camomilla sia utile per prevenire e contrastare il diabete. “Lavorando insieme – spiegano i ricercatori – abbiamo identificato quattro composti specifici che sono attivi nella camomilla e in grado di controllare la digestione dei carboidrati, attingendo alla nostra esperienza di analisi dei coloranti… Abbiamo studiato il contributo di questi quattro composti alla bioattività complessiva della camomilla e abbiamo scoperto che, presi insieme, erano in grado di modulare la digestione e l’assorbimento dei carboidrati. Esiste anche la possibilità di estrarre e concentrare questi componenti dalla camomilla per applicazioni medicinali. Quindi, semplicemente, bere camomilla potrebbe essere utile per controllare o addirittura prevenire il diabete”.