È la marca di cereali più nota ma che potrebbe scomparire dal mercato nel giro di pochissimo tempo. I Kellogg’s infatti sono al centro di una sentenza che potrebbe decretarne la fine.
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Sembrava essere un periodo illuminato da un sole perenne per l’azienda Kellogg’s ma una fitta tempesta sembra prospettarsi all’orizzonte.
La multinazionale statunitense ha difatti da poco annunciato un piano per scorporare le attività nel campo dei cereali dando vita tre società quotate ed indipendenti.
Questo poiché nel 2021 il ricavato totale dell’azienda è provenuto per il 20% dai cereali e dai prodotti a base vegetale per l’80% tra snack e colazioni surgelate.
Le azioni in Borsa della Kellogg’s sono schizzate del 6,6% subito dopo l’annuncio di tale operazione ma la gioia si sta per spegnere a breve.
Infatti mentre si annuncia questo nuovo iter imprenditoriale è arrivata la sentenza choc che potrebbe far scomparire i cereali dal mercato.
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Kellogg’s, i cereali che scompariranno dal mercato: arriva la sentenza choc
La multinazionale ha infatti perso recentemente la causa contro il governo inglese che ha classificato i cereali in questione come non sani per la popolazione.
La legge introdotta nel Regno Unito volta a diminuire gli ultra-trasformati ricchi di sale, zuccheri e grassi si sta concretizzando e a farne le spese maggiori sarà proprio la Kellogg’s.
L’azienda statunitense ha provato a giustificare il tutto dal punto di vista chimico: siccome essi vengono spesso mangiati con il latte, il bilancio finale non è svantaggioso per chi li ingerisce. Il giudice però non è stato della stessa opinione.
Le conseguenze per Kellogg’s
Il giudice inglese ha infine stabilito che il 54,7% dei cereali Kellogg’s venduti in Gran Bretagna non potrà più essere sul mercato in quanto stabiliti come poco sani per la salute umana.
Il decreto di legge è volto a proteggere i cittadini da gravosi rischi come l’obesità e specificamente a volta alla categoria dei bambini.
Oltre alle spese legali, Kellogg’s perderà almeno 113 milioni di sterline l’anno in quanto questi prodotti non verranno più venduti. Una bella mazzata per l’azienda statunitense che ora dovrà reinventarsi per continuare ad agire nel mercato britannico.