Italiani popolo di fumatori, golosi e sedentari, ma si vive sempre di più. La mortalità prematura è calata del 26,5% per gli uomini e del 17,3% tra le donne.
Nonostante le linee guida internazionali suggeriscano di fare attività fisica, seguire una dieta equilibrata ed evitare il fumo, buona parte degli italiani se ne infischiano. Nonostante ciò è calata la mortalità nella fascia di età compresa tra i 30 e i 69 anni. Invece diventa alto l’allarme per la mortalità da infezioni in ospedale, passando da 18.668 decessi del 2003 ai 49.301 del 2016. “C’è una strage in corso, migliaia di persone muoiono ogni giorno per infezioni ospedaliere, ma il fenomeno viene sottovalutato, si è diffusa l’idea che si tratti di un fatto ineluttabile”, ha commentato Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio nazionale sulla salute, alla presentazione del 16mo Rapporto Osservasalute 2018.
Preoccupante il dato secondo cui a dispetto di una popolazione sempre più anziana non si ha a disposizione un’assistenza adeguata. Gli over 65 passano più tempo dei coetanei europei in cattiva salute e non ci sono strutture residenziali e personale a domicilio che soddisfino la richiesta. Secondo alcune proiezioni nel 2028 il numero di malati cronici salirà a oltre 25 milioni (oggi sono quasi 24 milioni), mentre i multi-cronici saranno circa 14 milioni (oggi sono oltre 12,5 milioni).