Ecco i campanelli di allarme che potrebbe indicare la presenza di un’intolleranza alimentare o più nel proprio organismo.
Fastidi e disagi. Spesso accade di avere sintomi legati a un’intolleranza alimentare, ma non se ne è consapevoli.
Se questi si ripetono e perdurano nel tempo è molto importante rivolgersi al proprio medico di fiducia, per verificare l’entità della problematica e la possibilità che sia legata alla propria dieta.
Nel caso di una stanchezza costante, nonostante ci si riposi, questo potrebbe essere sintomo di celiachia o patologie infiammatorie intestinali. Se si soffre di flatulenza si potrebbe invece essere intolleranti al lattosio, se di insonnia, alla caffeina e teina.
Intolleranza alimentare: i campanelli di allarme
Capita di scoprire in età avanzata la presenza di un’intolleranza alimentare. Una serie di sintomi possono nel tempo far scattare l’allarme, portando a rivolgersi a uno specialista per risolvere la situazione.
Nel caso di un dimagrimento improvviso, senza variazione di apporto calorico e attività fisica, o dolori muscolari, ansia e depressione significa che si potrebbe essere intolleranti al glutine.
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Se si hanno sempre i nervi tesi, sudorazione e irritazione costante sarebbe bene stare alla larga dal caffè a cui si potrebbe essere intolleranti.
Qualora la pelle presenti aree problematiche, come eruzioni cutanee pruriginose, si potrebbe avere diverse intolleranze quali latte, caffè, uova, cerali, zuccheri, soia.
Per i soggetti dal mal di pancia perenne potrebbe essere determinato dall’intolleranza al lattosio o ancora da celiachia. Anche il gonfiore addominale, il prurito alla bocca e l‘irregolarità intestinale indicano problematiche a livello di intolleranze alimentari.
Nel caso di respiro sibilante si potrebbe soffrire di quelle legate al grano.
Sentirsi ammalati, pur non avendo febbre, potrebbe essere determinato da problemi con il lattosio come nel caso si abbiano spesso dolori addominali e lo stomaco che brontola.
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In ogni caso è sempre bene rivolgersi a un medico per verificare il proprio stato di salute e individuare possibili intolleranze, modificando di seguito la propria dieta.