Insetti a tavola: dal 2018 Italia invasa da piatti “atipici”

Dal primo gennaio 2018 in Italia sarà dato via libera alla produzione e vendita di insetti. La Commissione Europea ha istituito un elenco di “novel food” autorizzati per la commercializzazione nel Vecchio Continente. Una novità che vede contrari oltre la metà degli italiani che li considerano estranei alla cultura alimentare nazionale.

Secondo Coldiretti maggiore apertura si è riscontrata al consumo di prodotti che contengono insetti nel preparato (come ad esempio farina di grilli o pasta con farina di larve). I prodotti in arrivo sulle tavole sono grilli, millepiedi cinesi arrostiti al forno per renderli croccanti e poi affumicati, le tarantole arrostite senza conservanti né coloranti dal Laos, i vermi giganti della farina dalla Tailandia che sono arrostiti e dicono che abbiano un gusto simile alle patatine con un leggero aroma di pollo. Ma ci sono anche – continua la Coldiretti – il baco da seta all’americana, le farfalle delle palme dalla Guyana francese, fritte e condite, le cimici d’acqua dalla Thailandia, ricche di fibre, proteine e vitamine fino agli “aperinsetti”: vermi della farina aromatizzati alla paprica, al curry e al sale marino “made in Belgio”.

Ma l’elenco non finisce qui, perché ce n’è per tutti i gusti. Scorpioni dorati dalla Cina e neri dalla Thailandia, scarabei consigliati come aperitivo servito in spiedini. A incentivare il consumo di insetti è la Fao forte del fatto che nel mondo già quasi 2000 specie di insetti sono considerate commestibili e vengono consumate da almeno 2 miliardi di persone. Poco conta che vengano venduti dove le abitudini culinarie sono totalmente differenti.

Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, però avverte: “Al di là della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla nostra cultura alimentare, l’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità degli insetti”.

 

 

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