Insetti negli alimenti, da non credere | In questi già sono presenti ma non lo sai

Si parla molto della possibilità di introdurre gli insetti nell’alimentazione. In realtà in alcuni cibi ci sono già all’insaputa o quasi dei consumatori. Ecco quali.

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Insetti nel cibo (AdobeStock)

La cucina del futuro prevederà l’inserimento di insetti e larve. Si tratta di un tema molto discusso in questo ultimo periodo in una disputa accesa tra favorevoli e contrari.

Ad affrontare l’argomento di recente è stato anche il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio in riferimento ad una foto dell’attrice Nicole Kidman in cui mangia quello che viene definito “novel food”, il cibo nuovo che tra 50 anni, ma forse anche molto prima, si pensa che sarà sulle tavole di tutti.

Il senatore Centinaio esprimendo il proprio disappunto per questo tipo di alimentazione ha commentato “Meglio la bistecca fiorentina che quella porcheria”.

Il novel food è già una consuetudine in Paesi come la Corea, la Thailandia e l’India, dove è una pratica comune e ben accettata.

Ma in realtà, anche in Italia ci ritroviamo già a mangiare prodotti che contengono, seppure in minima quantità elementi di questo tipo, e quasi tutti i consumatori, o quantomeno la stragrande maggioranza ne sono all’oscuro.

I cibi che già contengono la presenza di insetti

Esistono infatti molti alimenti che contengono tracce di insetti e di larve al loro interno e tutto ciò è consentito dalla legislazione alimentare comunitaria con il Regolamento (CE) 258/97. Sono prodotti per i quali non è dimostrabile un consumo significativo all’interno dell’Unione Europea.

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Cocciniglia (AdobeStock)

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La locusta migratoria e le tarme della farina sono tra i più diffusi elementi che si possono trovare nei prodotti, ma non solo.

Da pochissimi giorni, e cioè dallo scorso 3 gennaio, l’UE ha approvato l’immissione sul mercato della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus, comunemente chiamato grillo domestico.

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Tra gli insetti che già da tempo sono inseriti nell’alimentazione c’è sicuramente la cocciniglia che si trova nel liquore Alchermes. Utilizzata per creare l’effetto di colore rosso, c’è da dire che molto spesso è sostituita da una sostanza chimica, ma in molti casi sono proprio le tracce dell’insetto ad essere presenti.

Con il fine di ottenere la colorazione rossa, la cocciniglia è usata anche in bitter, caramelle, yogurt alla fragola, succhi di frutta. È la dicitura dicitura E120 riportata sulle confezioni a certificare che ci si trova in presenza di questo colorante naturale ottenuto tramite l’essiccazione al sole delle cocciniglie.

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Il colorante, c’è da dire, ha provocato e può provocare reazioni allergiche in soggetti sensibili a questo tipo di sostanza. Le quantità contenute sono comunque estremamente minime e come esempio si può considerare che in un bicchiere di aranciata può esserci la presenza di circa 5 moscerini.

Sono tutte quantità consentite dalla legge. Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration ha stabilito standard per ridurre al minimo i difetti alimentari che vede ammessi anche piccole quantità di peli ed escrementi di roditori.

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Grilli domestici (AdobeStock)

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Ad esempio nel caso del cioccolato, in sei sottocampioni da 100 grammi si è riscontrata una media di 60 o più frammenti di insetti. La tendenza sarà quella di un’introduzione sempre più massiccia di vari tipi di insetti? Sembrerebbe si vada in questa direzione, ma è tutto ancora da vedere.

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