L’Indice glicemico è un valore che rileva la capacità dei carboidrati di aumentare la glicemia: il dato non va sottovalutato ed è importantissimo per la salute umana.
“Siamo lo specchio di ciò che mangiamo”: quante volte nella vostra vita avete sentito questa frase? Niente di più vero: quando si esagera, il nostro corpo ha alcuni meccanismi di auto difesa e tendiamo a sentirci male. Esagerando con zuccheri, zuccheri raffinati e carboidrati rischiamo di innalzare il livello di glicemia, cioè il livello di glucosio nel sangue.
L’indice glicemico va costantemente monitorato: altro non è che la capacità dei carboidrati di innalzare il livello di glicemia. La rapidità viene misurata attraverso le percentuali e c’è un valore standard, detto di riferimento. Il glucosio in soluzione acquosa (o il pane bianco, dipende dal sistema), ha un valore del 100%. Secondo alcuni studi, c’è un rapporto interessante tra cibi a basso IG, cibi ad alto IG e la salute umana.
Indice glicemico: cosa comporta per la salute umana
Partiamo subito dicendo che non serve eliminare dalle nostre “diete” tutti i cibi ad alto contenuto glicemico: quello che serve è un consumo moderato.
Quando si consuma un alimento ad alto contenuto glicemico, la glicemia sale velocemente; viene prodotta maggiore insulina dal pancreas; lo stress ossidativo aumenta e dopo 2-3 ore la glicemia scende e torna la fame. Una dieta piena di alimenti ad alto IG incrementa il rischio di cancro.
Viceversa, i cibi con basso contenuto glicemico fanno salire e scendere lentamente la glicemia e soprattutto fanno aumentare il senso di sazietà. Fanno parte di questa categoria moltissimi frutti come mele, pesche, C’è un nesso importante tra sport e alimentazione: consumare questa classe di alimenti prima di una gara ha un effetto positivo sulle performance in generale.
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In realtà, non basta osservare l’indice glicemico per stare bene e in salute. Un indicatore molto più interessante è senza ombra di dubbio il carico glicemico. Tale parametro indica l’impatto che ha sulla glicemia un determinato alimento e si calcola moltiplicando il valore dell’IG per la quantità di carboidrati dell’alimento.