L’innovazione scientifica e tecnologica sta toccando vette impensabili: sul mercato è apparsa la nuova carne artificiale. Ecco dove si può comprare.
Stiamo parlando di uno dei business con grandi probabilità più profittevoli del XXI secolo: la carne artificiale non è più utopia ma vicina realtà.
Ogni anno quest’attività riceve finanziamenti sempre più ingenti ed è in grado di abbattere in modo considerevole le emissioni di gas serra.
La carne artificiale, anche detta coltivata, si ottiene prelevando le cellule staminali dal muscolo vivente di un animale. Si inseriscono poi in un bioreattore in grado di riprodurre le stesse condizioni di un corpo vivente.
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Questo sistema avrà la capacità di riprodurre 10 chili di carne da una sola cellula staminale. Anche la differenza di tempo è un aspetto da tralasciare.
Un bovino infatti impiega circa un anno e mezzo o due anni per fornirci la carne adatta al consumo mentre con questo metodo, il prodotto sarà pronto nel giro di poche settimane.
I pro che trasporta con sé questo nuovo sistema sono innumerevoli: innanzitutto, come detto già in precedenza si abbattono considerevolmente le produzioni di gas serra.
Gli allevamenti intensivi infatti sono colpevoli del 14,5% di tale problematica. Inoltre viene sprecata molto meno acqua: 1 kg di carne bovina ha bisogno di 11mila litri di acqua per la produzione mentre quella artificiale solamente di 400 litri.
Infine anche la dignità animale e gli allevamenti intensivi sono un aspetto da non tralasciare: in questo modo infatti questi esseri non saranno più in condizioni igienico sanitarie deplorevoli ma trattati in tutt’altro modo.
Per ora l’unico paese al mondo che ha dato via libera a questo commercio è Singapore che ha emanato una legge ad hoc nel 2021.
Anche in Israele vi è un unico ristorante che fornisce ai clienti pollo coltivato ma essi devono firmare una liberatoria assumendosi tutti i rischi del caso.
In Europa, tale prodotto deve ancora superare il parere dell’EFSA (l’Autorità Europa per la Sicurezza del Cibo) e quello della Commissione Europea. Per il nostro continente dunque le previsioni predicono un rilascio sul mercato entro il 2035.