L’evoluzione del mercato senza glutine, le opportunità per chi vuole entrare in questo settore e come le politiche sanitarie hanno favorito la crescita.
Negli ultimi anni, sempre più italiani e cittadini di tutto il mondo hanno scelto di dire no al frumento. Questo cambiamento alimentare ha spinto il mercato dei prodotti senza glutine a crescere a ritmi esponenziali, trasformandosi in un business globale che sta beneficiando delle nuove consapevolezze alimentari e delle politiche sanitarie favorevoli.
In particolare, negli ultimi 15 anni, il settore ha visto un incremento medio del 15% all’anno, con una crescita costante dei consumi di prodotti gluten free. La storia del senza glutine in Italia inizia a prendere piede alla fine degli anni ’70, quando vengono create alcune organizzazioni a supporto dei celiaci, tra cui l’Associazione Italiana Celiachia (AIC).
Si trattava di un passo fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla celiachia e le sue problematiche. Del resto la celiachia ha anche dei costi: ma sai cosa ti garantisce la legge, le agevolazioni fiscali sono diverse e la loro storia parte nei primi Anni Duemila. In quegli anni, Umberto Veronesi, Ministro della Sanità e oncologo di fama internazionale, ha lavorato per i diritti dei celiaci.
In particolare, il professore si è mosso affinché fosse approvata una legge che permettesse l’erogazione di prodotti senza glutine tramite il sistema sanitario. Inizialmente, questi prodotti venivano distribuiti nelle farmacie, ma nel 2004 si è arrivati alla vendita anche nelle grandi distribuzioni organizzate (GDO) specializzate. Il settore ha così iniziato a espandersi negli anni.
Bisogna dunque sapere di cosa si parla, quando si parla di celiachia, cos’è e come riconoscerla. Se non diagnosticata, questa malattia può causare una serie di problemi, dall’osteoporosi ai problemi di fertilità. Anche per questo il mercato del gluten free deve avere il giusto riconoscimento da parte delle istituzioni, e l’Italia da questo punto di vista è stata in qualche modo pioniera.
Se nei primi anni il senza glutine era visto come un prodotto di nicchia, negli ultimi 15 anni ha acquisito una crescente popolarità, spinta dalla maggiore consapevolezza alimentare e da un pubblico sempre più attento. Oggi, infatti, l’industria del gluten free sta vivendo un autentico boom, con aziende che si adattano alle nuove esigenze del consumatore e un pubblico che richiede soluzioni più diversificate e più sicure.
La certificazione dei prodotti senza glutine, a partire dal 2011 con la certificazione 11/69, ha contribuito a garantire la sicurezza dei consumatori, imponendo l’obbligo di dichiarare in etichetta tutti gli allergeni presenti nei prodotti. Questo ha permesso una maggiore trasparenza, aumentando la fiducia dei consumatori e il loro coinvolgimento in scelte alimentari consapevoli.
Infine, la generazione Z, cioè chi è nato a cavallo degli anni 2000, è molto attenta alle scelte alimentari, alle problematiche legate alla salute e alla sostenibilità: oggi si presta tanta più attenzione, ad esempio, a eventuali disturbi legati all’alimentazione e ci si sottopone a più controlli. Certo, non basta: per quanto concerne infatti la celiachia, in molti sono affetti senza saperlo: sono circa 400.000 i casi in Italia.