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I cibi grigliati possono causare tumori?

La griglia è uno dei modi migliori per cucinare i cibi, ma attenzione a carne rossa e pesce.

Un consumo equilibrato di carne prevede di non superare i 300 grassi per non oltrepassare la soglia del rischio di colesterolo alto, diabete e l’insorgenza di tumori. La carne rossa (manzo, cavallo, anatra, capra e oca) è associata ai tumori dell’esofago e del colon-retto, meno rischiosa la carne bianca (suino, capretto, agnello, vitello e pollame). Entrambe contengono proteine ad alto valore nutritivo e micronutrienti, ma nella carne rossa è maggiore la presenza di grassi saturi.

La verdura non ha rischi: possiamo grigliare spighe di mais, zucchine, peperoni e melanzane, senza correre il rischio che si formino idrocarburi policiclici aromatici.

Il pesce è ricco  di fosforo, calcio, vitamina D e acidi grassi polinsaturi omega-3. Dato il minor contenuto in grassi saturi, alla griglia produce meno PAHs rispetto alla carne, ma tale cottura impoverisce il contenuto in vitamine del gruppo B e PP. Secondo recenti studi anche per il pesce vi sono limitazioni, in quanto se aiuta a contrastare le malattie cardiovascolari, un consumo eccessivo può causare un accumulo di contaminanti quali mercurio, diossine e policlorobifenili, ma molto dipende dal tipo di pesce e da altre variabili.