I campi di pomodori saranno monitorati dal satellite dell’Agenzia spaziale europea per migliorare la gestione della produzione di pomodoro da industria. E’ l’obiettivo del Gruppo operativo per l’innovazione che vede come capofila l’Organizzazione interprofessionale (Oi) del pomodoro da industria del Nord Italia.
Lo scopo è migliorare l’intera produzione del pomodoro da industria del Nord Italia che nel 2019 ha visto coltivati 36.420 ettari nel Nord Italia di cui 4.274 nella provincia di Parma.
“Il progetto – spiega Tiberio Rabboni, presidente dell’OI – nasce dalla necessità di ottimizzare costantemente la gestione del pomodoro in campo. Il Gruppo operativo per l’innovazione che abbiamo promosso, e che la Regione ha cofinanziato, acquisirà ed elaborerà le immagini satellitari dei campi di pomodoro, che opportunamente analizzate ed interpretate, permetteranno di disporre in tempo reale di tre informazioni strategiche: la verifica delle superfici effettivamente coltivate, dato estremamente utile ai fini della programmazione produttiva annuale; lo sviluppo fenologico del pomodoro in campo a fronte dei diversi, possibili, andamenti climatici; la precoce individuazione di eventuali patogeni o criticità colturali”.
Con questo piano l’agricoltura si avvale della tecnologia per far fronte ad un mercato sempre più competitivo e porre un rimedio ai cambiamenti climatici che minacciano i tradizionali assetti produttivi. “La piattaforma informatica – prosegue Rabboni – permetterà lo studio delle rese produttive delle varietà ai fini della lavorazione industriale per le diverse tipologie di prodotto. Il fine ultimo è quello di generare informazioni a supporto della filiera per migliorarne la competitività e favorire la conoscenza dei mercati, rendendo quindi sempre più centrale il ruolo dell’OI nell’ambito del processo che genera informazioni a supporto della filiera, svolgendo un compito di cerniera fra mondo agricolo e mondo industriale per una sempre maggiore valorizzazione del pomodoro sui mercati. Ringraziamo la Regione per aver creduto nella validità di questo progetto, finanziandolo”.