Le graffe napoletane sono una versione molto corposa delle classiche ciambelle fritte, molto simili alle zeppole di carnevale
Un dolce davvero gustoso sono le graffe napoletane, morbide e avvolgenti. Sono simili alle zeppole e alle ciambelle fritte. Si distinguono dal fatto che all’interno dell’impasto ci sono le patate, che le rendono più morbide e soffici. Sono la versione napoletana dei krapfen austriaci.
La ricetta è semplice ma occorre tempo e pazienza, specialmente per la frittura e la lievitazione. Le graffe poi si mantengono per 24 ore massimo. Tuttavia si possono congelare una ad una.
Vediamo come preparare le graffe napoletane in pochi semplici passi.
Come prima cosa, pelare le patate e bollirle finché non saranno morbide. Una volta pronte, scolarle e schiacciarle mentre sono ancora calde.
Sciogliere poi il lievito nel latte e lasciar riposare. Sbattere le uova e mano con lo zucchero, sale, scorza di limone e il burro. Aggiungere al composto anche il latte e il lievito e sbattere tutto bene con la frusta per far amalgamare bene.
Mettere anche le patate schiacciate nel composto e mescolare. Quando risulterà tutto omogeneo e senza grumi, aggiungere anche la farina a pioggia e mescolare con le mani.
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Coprire con un panno di cotone umido e lasciar riposare per 2 ore. Riprendere poi l’impasto e realizzare dei cilindri di 3-4 cm di spessore e poi chiuderli su sè stessi formando delle piccole ciambelle da friggere.
Coprire nuovamente con un panno di cotone umido e lasciar riposare per 1 ora. Trascorso il tempo necessario, scaldare l’olio di semi di arachidi in una pentola alta. Una volta che si è raggiunta la temperatura di 170-180°, si possono immergere le graffe e lasciarle cuocere per qualche minuto su ogni lato.
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Una volta che risulteranno dorate si potranno togliere dall’olio. A questo punto bisogna lasciarle asciugare sulla carta assorbente per frittura, oppure su una gratella. Infine cospargere con lo zucchero semolato.