La maggior parte degli integratori non offre alcuna protezione contro una morte precoce. Ma c’è qualcuno che mette in dubbio anche la dieta mediterranea.
Multivitaminici, olio di pesce e antiossidanti sono tra i prodotti presi da milioni di persone ma non fanno differenza per i tassi di mortalità. Un team di accademici della West Virginia University negli Stati Uniti ha analizzato 277 studi, che hanno coinvolto 1 milione di persone, per determinare gli effetti di 16 diversi supplementi nutrizionali e otto interventi dietetici.
Hanno scoperto che la maggioranza non ha fatto alcuna differenza per la mortalità o le malattie cardiovascolari. Circa il 34% degli adulti assume vitamine e integratori ogni giorno. Ma gli esperti sono sempre più scettici riguardo al valore delle pillole, sottolineando che gli integratori non possono mai sostituire il cibo reale.
I ricercatori, scrivendo sulla rivista Annals of Internal Medicine, hanno scoperto che alcuni integratori offrivano un grado di protezione contro specifici problemi di salute. L’acido folico, per esempio, ha mostrato una certa protezione contro l’ictus. E acidi grassi omega-3, che sono presenti negli oli di pesce, proteggono contro gli attacchi di cuore. Ma hanno trovato che multivitaminici, selenio, vitamina A, vitamina B6, vitamina C, vitamina E, vitamina D e ferro non hanno avuto effetti significativi né sulla morte precoce né sulla malattia cardiovascolare.
I ricercatori hanno anche scoperto che gli interventi dietetici, come la dieta mediterranea, ricca di verdure, olio d’oliva e pesce, non hanno cambiato la mortalità o la salute del cuore. Sorprendentemente, la riduzione del grasso non ha ridotto le malattie cardiache e il taglio dei livelli di sale ha ridotto i tassi di mortalità, ma non i problemi cardiaci. Una deduzione che non mette d’accordo tutto il mondo scientifico.