Giuseppe Aresu è di origine sarda e negli anni ’50 apprende le prime nozioni di pasticceria lavorando in un panifico pasticceria di Cagliari, dove era giunto dall’entroterra in cerca di lavoro, dopo il difficile periodo del dopoguerra. In breve si trasferisce a Genova, poi a Torino, dove prosegue il suo lavoro artigianale presso la celebre Baratti, fino a giungere a Milano dove, insieme alla sua famiglia, crea la Pasticceria Piemontese, un laboratorio dolciario che si avvale del lavoro di grandi professionisti e di suo figlio Gianluca. Intanto la crescita professionale di Gianluca Aresu è proseguita in giro per l’Europa e il mondo per affinare l’arte del cioccolato, quest’oggi punta di diamante della Pasticceria Piemontese, un marchio conosciuto e deliziato a livello internazionale.
Checucino.it ha avuto l’onore e il sommo piacere di fare due chiacchiere con il grande Gianluca Aresu…
Come nasce la sua passione per il cioccolato?
La mia passione per il cioccolato nasce prima in maniera indiretta in quanto figlio d’arte; è infatti grazie a mio padre che lavorava alla Baratti di Torino che fin da piccolo ho avuto modo di entrare in contatto con il mondo del cioccolato, quello puro, il vero cioccolato. Ma è nel 1997 che scopro di non poterne più fare a meno quando con un collega dopo aver vinto un concorso di gelato e intaglio vegetali, capisco che volevo avere a che fare con qualcosa che fosse esclusivo, non facilmente accessibile a chiunque, per l’appunto il cioccolato.
Inizio così il mio percorso formativo in giro per l’Europa: Francia, Inghilterra e Spagna e poi in tutto il mondo prendendo contatti con esperti del settore e vedendo di persona e studiando direttamente quello che era il mondo del cioccolato.
Quale era il suo maître chocolatier preferito da ragazzo?
Il mio mito è sempre stato Pascal Brustain.
Come è nata la collaborazione con “Alice tv” ?
La mia collaborazione con Alice tv nasce dalla volontà di far conoscere agli appassionati un mondo così affascinante e al contempo sconosciuto e difficile qual è quello del cioccolato rendendolo però accessibile a chiunque.
Cosa gli è rimasto più impresso del programma “50 sfumature di cioccolato” ?
Senza dubbio l’esperienza in toto; l’aver potuto lavorare con il cioccolato fuori da un laboratorio e naturalmente l’insieme delle persone che stanno dietro a quello che poi si vede nello schermo, un team eccellente che trasforma il nostro lavoro in qualcosa di mediaticamente spettacolare.
Quale è la sua ricetta preferita?
Non ho una ricetta preferita; il mondo del cioccolato mi affascina da dalla A alla Z; dal ripieno di un cioccolatino che da un piccolissimo spazio deve sprigionare sensazioni particolari alla costruzione e decorazione di una torta partendo dalla semplicità e genuinità di un ingrediente quale il cioccolato è.
Ci vuole dare una ricetta facile per il nostro pubblico a casa?
Vi consiglio senz’altro la ricetta del “Cremino” che si può creare in tre versioni: cioccolato fondente, al latte o bianco. Particolarmente semplice ma geniale e di grande effetto che si crea con soli due ingredienti.
500 gr di cioccolato (fondente,bianco o al latte) più 250 gr di nocciola pura. I due ingredienti vanno mescolati insieme e inseriti in uno stampo per ottenere un dolce cremoso e leggero così come il suo nome evoca.
Puó darci alcuni suggerimenti per un buon dolce?
Il mio consiglio è sempre quello di rispettare le regole della pasticceria: tempistiche e grammature per ciascuna ricetta, sempre ingredienti di prima qualità e infine…l’ingrediente segreto: tanta tanta passione!
Sogni nel cassetto?
Tanti…senza dubbio l’estero fa parte dei miei sogni. Trovare la giusta chiave per proporre le mie creazioni in tutto il mondo.
Ivana Tramontano