Gianfranco Vissani ha elargito consigli sui pranzi e le cene durante le feste tra Natale e la Befana: gli alimenti giusti da portare in tavola secondo lo chef
Gianfranco Vissani è stato intervistato dal “Corriere della Sera” a proposito dei cibi da mangiare durante questo periodo di festività natalizie.
Lo chef di Civitella del Lago ha organizzato una cena meravigliosa nel suo ristorante per Capodanno in cui però è mancato lo spettacolo previsto per la serata a causa delle restrizioni della pandemia del Covid.
Ogni volta che il cuoco della provincia di Terni prepara una cena o un pranzo nel suo ristorante utilizza materie prime di buona qualità e non è sempre semplice soddisfare tutte le richieste.
“Le materie prime – spiega – vanno ordinate per tempo, essere in bilico tra le restrizioni che cambiano spesso e l’ansia, che capisco, dei clienti, non è facile”.
Secondo Vissani ci sono alimenti della tradizione a cui non si può rinunciare come il capitone e l’aragosta. Il cuoco però si è detto preoccupato dall’aumento dei prezzi in questo periodo, che non è stato mitigato nemmeno dalla crisi economica in cui versa il Paese a causa del virus.
Gianfranco Vissani: i cibi da consumare in questo periodo secondo lo chef
A proposito della frutta da portare in tavola il cuoco si è detto a favore dei mandarini a discapito delle clementine, giudicando sbagliata la “moda” di mangiare i frutti senza semi: “Avete mai visto un corpo umano che si regge in piedi senza ossa?”, ha dichiarato.
Lo chef preferisce la cucina tradizionale e non si spiega il motivo per cui un panettone costi 3 euro al supermercato. A proposito del re dei dolci della feste natalizie ha consigliato di mangiare quello fatto da Iginio Massari.
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La qualità dei prodotti made in Italy è indiscutibile. A fronte di spigole provenienti dal Marocco o dalla Grecia Vissani preferirebbe farne a meno seppur costino meno rispetto a quelle tricolore.
Gianfranco Vissani si è poi espresso su un particolare importante in questi giorni ovvero gli avanzi del cenone, che non andrebbero buttati ma riutilizzati, facendo l’esempio della cotoletta alla milanese.
Una volta infatti questa pietanza veniva preparata con gli straccetti di carne impanati e il risultato era quello di mangiare più pane ma non buttare via gli avanzi.
A tavola non può mai mancare vino di ottima qualità sia rosso che bianco. Tra quelli proposti dallo chef 70enne ci sono il Cervaro di Antinori e il Secrète di Mario Caprai.
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A fine pasto o per brindare con gli amici largo allo spumante italiano preferito allo champagne francese.