La gastrite è un disturbo molto diffuso tra gli italiani e per migliorare la propria condizione di salute bisogna adottare una dieta specifica. Andiamo dunque a scoprire cosa mangiare e cosa evitare qualora si presentasse questo fastidio.
Partiamo dal principio: cosa accade a chi soffre di gastrite? La mucosa gastrica si infiamma considerevolmente provocando sintomi come bruciore, dolore addominale e se accompagnata da reflusso, risalita di succhi gastrici.
Si tratta di una problematica che coinvolge migliaia e migliaia di italiani ed in alcuni passi fa proprio passare in sordina i richiami della fame per paura di provare i dolori precedentemente citati.
Inoltre ci sono anche altri sintomi che possono verificarsi in concomitanza del disturbo, ovvero, nausea, vomito e gonfiore addominale.
Se la gastrite non viene curata con i giusti modi può portare ad ulcere o addirittura a formazioni tumorali nella zona dello stomaco. Questa patologia non si cura unicamente tramite farmaci e medicine.
Vi è infatti una specifica dieta da seguire per migliorare la propria condizione di vita. Andiamo dunque a scoprire cosa mangiare e cosa evitare in caso di gastrite.
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Le cause che possono portare a tale inconveniente sono molteplici e si può partire dal problema genetico, passando per l’alcol o per la droga, arrivando allo stress e alle malattie autoimmuni.
Inoltre prestate attenzione dato che il fumo di sigaretta è un agente che può scaturire profondamente la problematica in questione.
Un ultimo motivo per il quale può sorgere questa problematica è Helicobacter pylori, ovvero un batterio che si insinua nel nostro organismo provocando una forte infezione e che va sconfitto attraverso gli antibiotici.
Per sapere se si soffre o meno di tale patologia, la diagnosi migliore resta la gastroscopia, per quanto possa essere dolorosa e fastidiosa.
Una volta individuata la vera causa della gastrite, si procede con la cura, che può prevedere l’uso di medicinali, ma che è sempre accompagnata da una dieta ben precisa. Qual è questa dieta? Scopriamola insieme.
Il modo migliore per iniziare la giornata è con alimenti che tamponano l’acidità. Via libera dunque a yogurt naturale con cereali integrali e frutta.
Vanno inoltre bene anche le fette biscottate sia da sole che accompagnate da un po’ di marmellata. Il latte anche tampona l’acidità ma dopo due ore crea l’effetto inverso: dunque meglio evitarlo.
Infine niente caffè per chi soffre di tale patologia. Esso infatti risulta un fattore fondamentale per avviare il reflusso gastroesofageo portando ad innumerevoli fastidi. È ammesso invece il caffè d’orzo.
A pranzo sono perfetti sia il riso che la pasta o qualunque altro cereale lessato. Sarebbe poi meglio evitare i sughi e optare per della verdura come condimento per la pasta.
L’olio extravergine d’oliva a crudo poi è un must per chi possiede questo disturbo: allevia i dolori in maniera perfetta. Ricordate però non di cuocerlo. In questo caso produrrà l’effetto contrario.
Durante il pranzo dunque sarebbe meglio limitarsi solo ad un primo ed a cena solo ad un secondo. In questo modo la mucosa non verrà irritata e non ci sarà nessuna risalita di succhi gastrici.
La sera il pasto deve essere il più leggero possibile per non andare a dormire con il cibo ancora da digerire. Optate dunque per un petto di pollo o per un pesce come merluzzo, orata o sogliola.
La carne ed il pesce acquistati al supermercato devono essere i più magri possibili dato che è proprio il grasso ad aumentare l’acidità.
Infine sì alle verdura ma ricordate che non tutte sono perfette per questo scopo: ad esempio l’insalata crea molta aria, soprattutto quella con tanta parte bianca. Meglio scegliere dunque il songino.