L’icona romana della pizza, Gabriele Bonci finisce nei guai. È stato infatti portato in tribunale per comportamento antisindacale.
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Gabriele Bonci a Roma è tutto un programma. Vuol dire pane, ma soprattutto pizza visto che è titolare di una catena di pizzerie al taglio.
Il re della pizza romana dall’aspetto imponente si è fatto conoscere grazie alla sua partecipazione al programma di Antonella Clerici “La Prova del cuoco“, per poi conquistare definitivamente il pubblico con “Pizza Hero- la sfida dei forni0” su Food Network.
L’ultimo però però ha segnato per Bonci un po’ di guai; lo chef, infatti, è stato trascinato in tribunale della Flai Cgil per condotta antisindacale. L’accusa? Quella dei aver insultato i dipendenti iscritti al sindacato.
Gabriele Bonci guai in tribunale. Lo chef vince la causa
Tra processo mediatico e Tribunale Civile, Bonci è riuscito a vincere la causa.
I fatti per cui la Flai Cgil ha deciso di agire contro Bonci riguardano, in particolare, alcune frasi dette dall’amministratore delegato dell’omonimo marchio contro alcuni dipendenti iscritti al sindacato.
Pareva, infatti, che lo chef avesse parlato addirittura di “fascismo sindacale“. Da febbraio, quindi, il pizzaiolo più conosciuto e amato di Roma ha vissuto momenti complicati che l’hanno portato davanti ad un giudice.
La Flai Cgil lo accusava di comportamento antisindacale, tanto che pare non fosse molto contento della presenza del sindacato all’interno dei suoi panifici.
Nelle settimane precedenti, il fatto ha avuto una certa risonanza soprattutto sui social, tanto che Bonci è stato sottoposto anche a quello che si definisce processo mediatico.
Tuttavia, è notizia proprio di poche ore fa, che Gabriele Bonci abbia vinto la causa contro la Flai Cgil.
I Giudice del Tribunale Civile di Roma ha infatti rigettato il ricorso della Flai Cgil, ritenendo che Bonci non abbia “negato che il comportamento del datore di lavoro fosse d’ostacolo al libero esercizio delle prerogative sindacali“, così come si legge dalla nota diffusa dallo staff di Bonci.
Inoltre, il sindacato è stato condannato al pagamento delle spese di giudizio. Si risolve così una spiacevole “avventura” per il re della pizza.