Con i termini “frutta e verdura imperfette” si intende quella tipologia di alimenti che nonostante siano gustosi al palato non corrispondono a standard estetici e dunque vengono scartati a priori. Per questi casi nel Regno Unito si è trovata una soluzione esemplare.
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In un mondo dove l’estetica gioca un ruolo fondamentale, neppure le categorie alimentari vengono escluse da questi canoni estetici.
Al supermercato infatti difficilmente troviamo cibi che non rispecchiano la perfezione esterna: le mele sono tutte lucide, le carote tutte dritte o gli ortaggi non presentano forme di annerimento.
Questo accade poiché frutta e verdura nello specifico devono passare diversi test prima di essere trasportate sui banconi dei supermercati.
Il problema della siccità però sta facendo invertire questo trend basato sui canoni estetici: nel Regno Unito infatti hanno sviluppato una soluzione esemplare per vendere comunque frutta e verdura imperfette. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
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Frutta e verdura imperfette, nel Regno Unito hanno la soluzione
Ormai ci si preoccupa molto di più di quanto sia bello esteticamente l’alimento prescelto piuttosto che di quanto sia effettivamente buono e gustoso.
Tutto ciò però convoglia in uno spreco alimentare gigantesco che in questo periodo di siccità andrebbe evitato il più possibile.
Per questi motivi Lidl e Waitrose, due colossali catene di supermercati del Regno Unito, hanno deciso di vendere comunque la frutta e la verdura imperfetta nonostante non rispecchino canoni di bellezza comuni.
Tale scelta è dettata sia dal limitare lo spreco alimentare a causa della siccità sia per sostenere gli agricoltori particolarmente in difficoltà dopo l’estate più calda degli ultimi 50 anni.
Le parole degli uomini al vertice di Lidl e Waitrose
Ryan McDonnell, amministratore delegato del gruppo Lidl in Gran Bretagna, ha recentemente dichiarato “Anche se il raccolto che esce può sembrare un diverso da quello a cui siamo tutti abituati, è sempre la stessa grande qualità britannica. Vogliamo mostrare supporto ai nostri fornitori lavorando con loro per trovare soluzioni per aiutare“.
Anche Waitrose ha annunciato di voler alleggerire le linee guida su dimensioni e forma degli alimenti in modo che carote, patate, fragole, mele, pere ed altra frutta e verdura possano essere vendute anche se non proprio perfette.
In conclusione, la Gran Bretagna sta aprendo un varco verso una nuova frontiera della vendita degli alimenti: “Brutto non significa cattivo“. Accodarsi alla loro iniziativa, non sarebbe una brutta idea per l’Italia.