Frutta dopo i pasti? Ecco la verità

La frutta può essere mangiata dopo i pasti? Secondo la scienza dopo i pasti abbondanti sarebbe meglio evitare. Mangiare la frutta accompagnandola ad altri pasti sostanziosi e ricchi di zucchero, può portare ad aumentare il livello di zuccheri e causare un aumento di peso. Inoltre può causare gonfiore di stomaco, aumentare i picchi glicemici o provocare acidità di stomaco.

In realtà non tutte le varietà di frutta sono da scartare dopo i pasti, ma solo quelle ricche di zuccheri semplici. Per questo motivo si consiglia generalmente di mangiare la frutta lontano dai pasti principali. Del resto è un alimento imprescindibile per la salute umana, in quanto ricchissima di minerali, vitamine e antiossidanti.

La maggior parte dei nutrienti si perde durante il processo di digestione a causa della fermentazione degli zuccheri. È per questo che molte persone non riescono a mangiare la frutta dopo cena.

Mangiare frutta dopo un pasto scarsamente glicemico (ossia in cui abbiamo assunto pochi zuccheri) non arreca nessun danno all’organismo. Viceversa, bisogna prestare attenzione alla frutta che mangiamo a fine pasto. Ad esempio non ci sono problemi con la frutta poco zuccherina: ad esempio il pompelmo, le fragole, le pesche, l’ananas, l’arancia, il melone. Da evitare dopo i pasti abbondanti sono l’uva, la banana, i cachi, i datteri, i fichi freschi e secchi.

Ma qual è la quantità di frutta raccomandata da consumare ogni giorno? Secondo le linee guida dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), ogni giorno dovremmo consumarne (almeno) 3 porzioni. Sarebbe inoltre buona abitudine mangiare un frutto a colazione. La frutta fresca è adatta alle prime ore della giornata perché è dissetante e aiuta l’organismo a idratarsi dopo il digiuno notturno, oltre a conferire un mix di nutrienti di vitale importanza per la salute dell’uomo.

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