Uno dei problemi sanitari più diffusi al mondo è l’obesità. Non si tratta solo di una questione di taglia e di peso, ma le conseguenze sono varie e alquanto pericolose: malattie vascolari, cardiache e il diabete. Quest’ultimo è causato soprattutto da un consumo smodato di zuccheri, primi fra tutti le bibite gassate, ricche di zuccheri semplici.
In Italia una delle cause del diabete è l’uso delle farine raffinate e dei prodotti derivati, come la pasta e il pane e i prodotti da forno. La farina bianca è una delle cause primarie perché causa un innalzamento dei picchi glicemici, mentre quella integrale sono assimilate dall’apparato digerente in tempi più lunghi, senza mettere sotto stress pancreas e arterie. A regolare il livello di glicemia nel sangue ci pensa il pancreas attraverso la produzione di insulina, ma affaticare questo organo piò portare ad un suo malfunzionamento cronico e scatenare quindi il diabete.
Questo non significa escludere del tutto le farine 0 e 00, ma farne un uso più ponderato, anche perché l’esclusivo consumo di farine integrali apporterebbe ugualmente un aumento di trigliceridi e del tessuto adiposo. Di certo la farina meno raffinata è preferibile, in quanto ricca di fibre, più digestiva e salutare.
Identico discorso bisogna farsi anche per il riso: più riso bianco si mangia, maggiore è il rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Il riso bianco e la pasta possono provocare picchi glicemici simili a quelli dello zucchero. Secondo uno studio americano il consumo di due o più porzioni di riso integrale a settimana è associato a un rischio di diabete inferiore. Un’alternativa valida è il riso paraboiled, perché il rilascio dell’amido è più lento come per il riso integrale e non causa un innalzamento dei picchi glicemici.
Anche la pizza andrebbe mangiata una volta a settimana e possono consumarla anche i diabetici. Per questi sarebbe meglio una pizza di taglia più piccola (o mezza pizza), condita con verdure e funghi, cercando di evitare condimenti come wustel, patatine, salame piccante e salsiccia. Meglio ancora se l’impasto è integrale.