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Farina del futuro? | Si è proprio lei che troveremo sulle tavole

È l’argomento più discusso in fatto di alimentazione dell’ultimo mese. Non si fa altro che parlarne, ma sembra ormai inevitabile che dovremo conoscerla: stiamo parlando della farina di grillo.

Nell’ultimo mese e mezzo più o meno che siate addetti ai lavori nel mondo della gastronomia, semplici appassionati o ignari consumatori sicuramente ne avete sentito parlare, magari ne avete discusso e detto la vostra; ma questa farina di grillo com’è realmente? Scopriamola e cerchiamo di capire se e quali benefici può apportare.

Sacchetto di farina: quale sarà l’ingrediente del futuro? -CheCucino

La farina di grillo si è presa la scena, almeno da quando la Commissione Europea ha dato il via libera alla produzione e commercializzazione di prodotti alimentari a base di questa nuova tipologia di farinaceo.

Tante le polemiche, soprattutto nel nostro Paese dove si paventa addirittura una crisi del Made in Italy; tanto lo scetticismo e ovviamente il senso di disgusto palesemente dimostrato da più parti, come se non fossi abituati a sfruttare e consumare gli animali in ambito alimentare dalla notte dei tempi.

Ma polemiche e falsi allarmismi a parte, si tratta indubbiamente della farina del futuro se non altro perché tra guerre e cambiamenti climatici qualcosa nella produzione di grano sarà destinato per forza di cosa a cambiare. Per questo, forse, prima di giudicare sarebbe il caso di conoscere quello di cui stiamo parlano e allora ecco una breve guida sulla farina di grillo.

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Tutto quello che c’è da sapere sulla farina di grillo

Ovviamente il consumo degli insetti per fini alimentari è una vera e propria novità in Europa e un po’ in tutto il mondo occidentale, così non è invece nelle culture orientali dove consumate da secoli e in maniera quotidiana.

La farina di grillo sarà una realtà- CheCucino

La farina di grillo non è il primo prodotto a base di insetti che è stato commercializzato nell’UE; di fatto queste novità alimentari stanno prendendo lentamente spazio già dal 2021, quando per la prima volta furono commercializzate le larve gialle e la locusta migratoria. Si tratta, quindi, soltanto di un altro prodotto che va ad aggiungersi alla lista di quelli che, da decenni, sono considerati i cibi del futuro.

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E mentre in Italia dei veri pionieri hanno deciso di provarci avviandosi alla produzione di pasta e pane a base di farina di grillo, il concetto base da ricordare è che la centro di tutti c’è la sostenibilità o meglio la diversificazione rispetto alle attuali fonti di sostentamento ogni anno sempre più a rischio a causa di inondazioni, gelo e aridità, non ultimo la guerra in Ucraina tra i principali Paesi produttori di grano che nel giro di un anno ha visto se non del tutto azzerata ma quasi la produzione.

Pasta realizzata con farina di grilli -CheCucino

La farina di grillo fa male alla salute?

Un falso mito da sfatare quando si parla di farina di grillo, poi riguarda la sua sicurezza in fatto di salute; innanzitutto la produzione di alimenti con questa base segue, come da pressi, ferrei protocolli controllati dall’’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare).

L’unico vero problema potrebbe essere la presenza della chitina, proteina presenta nel carapace dell’insetto e che potrebbe determinare allergie. A parte questo, la farina di grillo è invece molto interessante dal punto di vista nutrizionale: è ricca di proteine, circa il 65%, ma anche fibrevitamina B12calciosodioferro e fosforo.