Ero in Sardegna, ho mangiato sa trattalia e sono rimasto senza parole per il sapore unico

La Sardegna è terra di sapori: durante un mio soggiorno ho assaggiato sa trattalia, ha davvero un gusto forte mai provato prima.

sa trattalia
Sa Trattalia sarda (Checucino.it)

La cucina regionale italiana offre davvero tanti spunti e si sa che anche solo di paese in paese spesso si trovano dei piatti tipici, che ad appena qualche chilometro di distanza magari non si conoscono neppure. Sicuramente dal punto di vista gastronomico, la Sardegna è una terra che ci fa innamorare dei suoi mille piatti, ricchi di tradizione e di fascino.

Tra questi, c’è un formaggio che viene considerato tra i cibi più letali al mondo: stiamo parlando del casu marzu, che letteralmente significa formaggio marcio e che è noto per il proliferare di vermi al proprio interno. La sua produzione è illegale, in quanto ingerire i vermi del formaggio può portare a seri problemi intestinali, sebbene gli abitanti dell’isola garantiscano che col casu marzu non sia morto nessuno.

Sai che cos’è sa trattalia? Un piatto squisito da cuocere alla brace

cosa c'è in sa trattalia
Come si prepara sa trattalia (Checucino.it)

Sempre tra i piatti della tradizione sarda, ricordiamo il mustazzeddu, una focaccia morbida e ripiena di pomodorini, che ha una corona che sembra un grosso tarallo. Sempre dalla Sardegna arriva una ricetta che in qualche modo ha addirittura trovato la propria diffusione fuori dall’isola, ovvero carciofi e patate. I sardi, si sa, hanno anche una grande predisposizione per le carni e quella di capretto o agnello in particolare.

Nasce così quella prelibatezza per il palato che ho assaggiato nel mio viaggio in Sardegna e che difficilmente dimenticherò ovvero sa trattalia, piatto tipico dell’Ogliastra, ma che ormai è davvero diffuso su tutta l’isola e che è una tipologia di carne e di cottura la cui bontà e il cui sapore non si trovano davvero in altre parti d’Italia. In pratica, vengono utilizzate tutte le parti di recupero dell’animale.

Sarebbe quella che si chiama coratella, ovvero il fegato, il cuore e altri organi: vengono messi insieme e attorcigliati, andando a formare una specie di cordone lungo qualche decina di centimetri. Si differenzia dalla cordula, in quanto quest’ultima si concentra sulla pancia e lo stomaco dell’animale, richiedendo anche l’utilizzo di tecniche più complesse e di uno spiedo.

La trattalia e la cordula sono entrambe testimonianze della ricca tradizione culinaria della Sardegna, che si basa sull’utilizzo sapiente di ingredienti locali e sulla maestria nella preparazione. A mio avviso, non si tratta soltanto di un’esperienza culinaria unica, ma grazie al cibo si ricostruiscono storia e identità attraverso le generazioni.

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