Marzo è il mese del cambiamento e della transizione verso la Primavera. Diviene quindi fondamentale sapere quali erbe e piante di stagione portare in tavola per il benessere totale del nostro organismo.
Marzo è il mese del risveglio: andiamo dunque alla scoperta della piante e delle erbe, proprie del mese di Marzo e di tutti i benefici che forniscono al nostro organismo.
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Le piante e le erbe di Marzo
La priorità di questo momento dell’anno è la depurazione: la natura inizia a far crescere piante dal sapore amarognolo, adibite principalmente alla salute del fegato e quindi alla depurazione dell’intero corpo.
L’amaro permette di stimolare la secrezione gastrica, attivando l’appetito e le funzioni digestive. Eliminare scorie e tossine in vista dell’estate risulta dunque molto rilevante.
Carciofi e cardi
Entrambi sono presenti in Italia e coltivati principalmente al Centro e al Sud della penisola. Si trovano a un massimo di 1100 metri sul livello del mare.
Possiedono una storia antichissima ed il loro gusto così amarognolo non è mai riuscito a scoraggiare le civiltà che per millenni hanno ingerito questi due alimenti.
Entrambi sono propri del mese di Marzo e il loro sapore riconduce ai benefici che apportano: depurano ingentemente il fegato e dunque tutto l’organismo, riescono a tener a bada i livelli di colesterolo e stimolano considerevolmente la digestione.
Con questi due vegetali potrete preparare numerose ricette: nel caso non aveste mai provato i carciofi alla Giudia, vi consigliamo vivamente di realizzarli comodamente ai fornelli di casa tramite l’utilizzo di questa ricetta.
Asparagi
Gli asparagi sono un vegetale ampiamente noto ed usato in Italia. Il sapore amaro infatti è presente nelle foglie a causa del lattice bianco che vediamo anche durante la raccolta nel taglio del erba stessa.
Con essi è possibile riprodurre numerose ricette gustosissime. Inoltre ricordiamo che questi vegetali apportano diversi benefici al corpo come il favorire della diuresi e della depurazione ed essendo ricchi di antiossidanti, neutralizzano i radicali liberi.
Il luppolo
L’origine etimologica del termina è molto dubbia ma dovrebbe provenire dal latino “hummus” che riporta al concetto di portamento prostrato al suolo.
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Viene coltivato in tutta Italia ma soprattutto al Nord dove con esso si produce la birra.
Di esso, si possono consumare come alimento solo i giovani germogli o le tenere foglie appena nate. Attenzione a non ingerire altre parti, dato che sono altamente tossiche, soprattutto radice e frutti. I benefici che produce sono molto simili a quelli di carciofi e cardi.