L’aperitivo alcolico prima dell’ora di pranzo o i cocktail del sabato sera sono una moda sempre più diffusa tra i giovani, minorenni compresi. Aumentano i casi di intossicazione e come etilico per i ragazzi al di sotto dei 15 anni, il cui organismo è ancora impreparato a metabolizzare l’etanolo. A lanciare l’allarme un articolo a cura della Società italiana di alcologia (Sia), che mira a diminuire malattie e morti collegate al ‘binge drinking’, l’assunzione di molto alcol in un breve lasso di tempo.
Pubblicato sulla rivista Internal and Emergency Medicine, il lavoro è riportato sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) Epicentro. Secondo i dati, che fanno riferimento a quelli contenuti nel rapporto annuale del Ministero della Salute sull’utilizzo di alcol, il 15% dei quindicenni non si tira indietro di fronte al binge drinking. Eppure proprio questo rappresenta la causa più frequente di accesso al pronto soccorso tra i giovanissimi, ovvero l’1% di coloro che hanno fra 13 e 15 anni e il 2% tra 16 e 17 anni.
Assumere più di 5 drink in un breve lasso di tempo può causare un’intossicazione acuta che in certi casi può provocare insufficienza respiratoria, coma etilico e morte. “I giovanissimi – spiega Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol su Epicentro, all’Ansa – sono i più esposti a tali rischi per l’immaturità delle capacità metaboliche dell’etanolo principalmente esercitate a livello epatico e che maturano nell’individuo adulto dopo i ventuno anni di età. Questo è il motivo per cui è più facile raggiungere una condizione di coma etilico con quantità di alcol decisamente inferiori a quelle ingerite da un adulto”.