Da qualche tempo, si sente parlare sempre più spesso di digiuno intermittente: vediamo insieme come farlo e analizziamo i suoi effetti sulla salute.
Il 2022 è iniziato sicuramente con buoni propositi da parte di tutti: nella lista delle cose da fare, tantissime persone hanno anche inserito la parola dieta.
Dopo le festività natalizie, tutti vogliono smaltire le grandi abbuffate e vogliono rimettersi in forma sia per le feste di Pasqua (per questa ricorrenza si preparano cose meravigliose e buone, ma alquanto caloriche) che per l’estate.
Anche nel caso in cui qualche valore risulta sballato, è tempo di recuperare dagli errori e di ristabilire tutti i parametri. Ogni volta che bisogna iniziare un regime alimentare ferreo, lo stato d’animo non è dei migliori. Rinunciare a tutte le cose più buone e alla frittura, eliminare qualche condimento di troppo e ridurre le quantità non è affatto facile.
Per ogni persona esiste un tipo di dieta equilibrata. C’è anche chi decide di mettersi in proprio e di non affidarsi ad un esperto, avendo anche risultati ottimali. Il nostro consiglio è sempre quello di consultare un dietologo o un nutrizionista per avere un quadro migliore e per non commettere errori che non sono ideali per la salute.
Da qualche tempo si parla sempre più spesso di digiuno intermittente: vediamo insieme come farlo e soprattutto cerchiamo di capire cos’è.
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Digiuno intermittente: come farlo e quali effetti sulla salute
Una delle pratiche più utilizzate negli ultimi tempi per perdere peso è il digiuno intermittente: questo metodo è estremamente efficace ma è anche complesso da seguire.
Come suggerisce la parola, l’individuo che sceglie questa pratica deve osservare un lasso di tempo senza mangiare per modificare il suo metabolismo ormonale. Bisogna assumere il cibo in una finestra temporale, evitando di ingerire qualsiasi cosa nelle restanti ore.
Quando le cellule restano senza il loro nutrimento, trovano ristoro nel grasso immagazzinato (usandolo come energia) e quindi l’organismo elimina l’adipe in eccesso. Le ore di digiuno previste, secondo la prassi, sono pari a 12.
Lo schema di dieta più seguito è il 16/8: si digiuna per 16 ore e si mangia nelle rimanenti 9 ore. Solitamente si tende a saltare sia la colazione che la cena, assumendo nell’arco della giornata cibi salutari e non eccessivi.
Si predilige frutta fresca e una porzione di carboidrati al giorno: via libera quindi per pane e pasta integrale. Gli ortaggi verdi come cavolo, spinaci e fagiolini (ma anche le alghe) favoriscono il rilascio di energia. Pollo, carne e uova sono importanti perché sono fonti di proteine.
Anche bevande come tè, latte di cocco e caffè sono consigliate dal momento che sono utili nell’eliminare il glucosio. Niente alcol, niente bibite zuccherate e addio a cibi industriali e raffinati (ricchi di conservanti).
Secondo alcuni studi, questo percorso andrebbe seguito per appena 2-3 giorni, al massimo cinque: se si va oltre si rischiano seri problemi per l’organismo e soprattutto problematiche legate alla malnutrizione.
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Non tutti possono seguire questo particolare metodo: chi soffre di diabete, di anemia e di disturbi alimentari, non può assolutamente provarci. Anche le donne in allattamento o gravidanza non possono fare il digiuno intermittente: questa pratica potrebbe intaccare la salute di mamma e figlio.
