Le diete drastiche last minute vengo solitamente e giustamente ritenute dannose più che salutari, in quanto non sarebbero in grado di garantire il mantenimento del peso forma raggiunto in breve tempo. Ma le diete veloci possono apportare dei benefici alla linea fisica e alla salute, specie se si segue la “dieta 5-2”, che prevede cinque giorni di alimentazione regolare e due giorni in cui consumare pochissime calorie.
Secondo alcuni ricercatori italiani e americani la “dieta 5-2” arrecherebbe dei vantaggi indiscutibili al nostro organismo. La prova sarebbe data da un esperimento condotto su diverse donne obese che, attraverso questo regime di alimentazione ‘alterna’, avrebbero perso in media 13 chili in sei mesi, mentre coloro che avevano seguito una dieta regolare, controllando ogni giorno la loro alimentazione, avrebbero perso meno chili.
La “dieta 5-2” farebbero perdere più velocemente perché il nostro corpo converte il cibo in glicogeno, una forma di energia che il corpo stessa conserva per usi successivi. Il corpo inizia ad attingere la propria energia dalle fonti di glicogeno immagazzinate nelle cellule adipose solo dopo 12 ore senza mangiare, causando così la perdita di peso.
Luigi Fontana, professore ordinario di medicina e nutrizione all’università di Brescia e alla Washington University di Saint Louis, e Linda Partrige, ricercatrice dell’University College di Londra e del Max Planck Institute for biology of ageing, in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Cell spiegano che “per rallentare l’invecchiamento non c’è bisogno di ridurre in modo drastico la quantità complessiva di calorie. La diminuzione dell’apporto proteico, il digiuno intermittente e l’assunzione di cibo prevalentemente nelle prime ore della giornata associati a un miglioramento qualitativo della dieta hanno effetti analoghi alla restrizione calorica”.
Inoltre i due studiosi consigliano “di assumere tutte le calorie della giornata in otto ore partendo dalla mattina e di cenare il prima possibile, solo con verdure. Questo per far coincidere alimentazione e ritmi circadiani. Solo negli ultimi decenni l’uomo ha spostato i suoi ritmi di vita verso la notte, con effetti negativi sulla salute”.