Dieta del restart ormonale: come funziona e cosa è sconsigliato mangiare

Cos’è la dieta del restart ormonale? Si tratta di una cura dimagrante che ci aiuta a perdere peso ed a mantenerci giovani e vitali. Scopriamo insieme come funziona e cosa è sconsigliato mangiare.

dieta restart ormonale
Dieta del restart ormonale (M. Studio da Adobe Stock Photo)

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La dieta del restart ormonale richiede un serio impegno: 28 giorni di cura dimagrante ci aiuteranno a perdere peso riattivando le funzionalità ormonali.

Il percorso da seguire è costruito con un alimentazione specifica, alcuni esercizi di ginnastica alla portata di tutti e delle pause rilassanti composte da meditazione.

Tutto ciò viene eseguito per risvegliare gli ormoni, un fattore troppo sottovaluto quando si parla di perdita di massa grassa.

Così spiega il funzionamento della dieta Emanuele De Nobili, Direttore Sanitario del Longevity Medical Center “Eden’s Health” di Merano: “Gli ormoni sono alla regia di un equilibrio complesso, che regola la sensazione di fame, lo stress, il funzionamento tiroideo, l’efficienza mentale, il desiderio sessuale e persino il tono del nostro umore“.

Entriamo dunque nel merito dell’argomento ed andiamo a scoprire come si compone questa cura dimagrante analizzando cos’è consigliato e cosa invece è sconsigliato mangiare.

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Dieta del restart ormonale, come funziona?

Il percorso dimagrante in questione viene effettuato tramite 5 fasi: la prima è quella adibita alla disintossicazione del proprio organismo e dura tra i 2 ed i 3 giorni. In questo periodo verranno ingerite unicamente verdure, frutti e tanti liquidi.

Gli alimenti maggiormente coinvolti in questa fase dunque sono: kiwi, anguria, cetrioli, carciofi, insalata, verza e lattughino. Con questa metodologia si possono perdere fino a 3 kili in pochissimi giorni.

dieta ormonale come funziona
Idratazione durante la prima fase (congerdesign da Pixabay)

La seconda fase, che dura tra i 4 ed i 7 giorni, introduce alcuni alimenti adibiti alla fornitura di carboidrati: riso, quinoa, grano saraceno e legumi saranno liberamente ingeribili.

La terza fase invece reintegra le proteine derivanti dagli animali (solo pesce però) e dura tra gli 8 ed i 14 giorni.

La quarta, che va dal 15° al 21° giorno, prevede l’implemento di molte proteine sia a pranzo che a cena ed in certi casi anche a colazione.

Infine la quinta fase ristabilisce l’equilibrio ormonale grazie alla qualità degli alimenti utilizzati e alla sequenza con cui sono stati reintrodotti.

Cosa è sconsigliato mangiare durante questa cura

I primi due elementi assolutamente da evitare per la dieta del restart ormonale risultano zuccheri ed alcolici, i quali innalzano considerevolmente i livelli di insulina.

Allo stesso modo bisognerò dire addio a peperoni, melanzane, pomodori e patate poiché non tengono a bada i livelli di leptina.

Purtroppo poi, bisognerà dire addio anche al caffè poiché esso fornisce molto cortisolo e contrasta la riattivazione ormonale.

dove buttare i fondi del caffè
Caffè (foto da pexels di ekaterina-bolovtsova)

Infine bisognerà salutare anche tutte le bibite gassate sempre poiché innalzano i quantitativi di cortisolo.

Si tratta dunque di un regime alimentare molto rigido che però può portare i suoi riscontri in brevissimo tempo. L’ultimo consiglio che vi forniamo è quello di ascoltare sempre un esperto di settore prima di tuffarvi a bomba in questi tipi di diete.

 

 

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