Vivere più a lungo possibile è un sogno condiviso. Per garantirsi di trascorrere più tempo sulla terra, e nel farlo in ottima salute, la dieta della longevità è la svolta.
LE RICETTE PIU’ BUONE DI OGGI:
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Il tic tac dell’orologio può destare preoccupazione. Il tempo scorre inesorabilmente e quasi senza accorgersene le candeline aumentano anno dopo anno, portando ad avvicinarsi alla temuta vecchiaia.
Questa fase della vita è spesso associata a problematiche fisiche e mentali, ma in realtà può essere vissuta con spensieratezza e allungandone la durata, godendosi così la vita il più a lungo possibile, grazie a scelte sane. Singole azioni che se protratte fin dalla gioventù aiutano a restare più longevi.
In tutto questo l’alimentazione gioca un ruolo centrale: nutrirsi nel modo corretto è la chiave magica per avere una salute di ferro e trascorrere quanti più giorni possibili.
La lunghezza dell’esistenza è legata a doppio filo alla nutrizione in quanto, citando il filosofo tedesco Feuerbache, siamo quello che mangiamo e per garantirsi una lunga esistenza non si può non prestare attenzione ai cibi portati in tavola.
A provarlo il biologo italo-americano Valter Longo con i suoi studi sul tema, sfociati nella creazione della dieta della longevità.
Dieta della longevità: come funzione
Più che una dieta quella individuata da Longo è un lifestyle in cui a fare da perno è un interesse centrale: il benessere.
Si tratta di un’approccio focalizzato a donare al corpo energia e nutrizione, selezionando i giusti alimenti e introducendo anche digiuni depurativi.
Questo non significa rinunciare al gusto, ma bensì puntare sugli alimenti alleati della salute. Sì a verdura e frutta, legumi, cereali, olio di oliva, cioccolato fondente e proteine magre. Vanno bene alimenti come pesce e carni bianche, da mangiare in quantità esigue, escludendo quella rossa e quelle troppo lavorate.
La sana alimentazione deve poi essere associata all’idratazione costante e al movimento, evitando uno stile di vita sendentario.
A breve il biologo realizzerà uno studio su un campione di 500 persone del sud d’Italia in quanto la loro dieta sembra essersi simile, in particolare quella dei sardi, a quella degli abitanti di Okinawa, luogo del Giappone noto per i suoi abitanti ultra centenari.