La salute delle ossa è importante per evitare fratture ed osteoporosi, ma va curata con una costante attività fisica e una dieta sana e variegata. Uno dei nutrienti da prendere in seria considerazione è il calcio, evitando di commettere l’errore che i latticini siano l’unica fonte. Infatti, sono molto ricche di calcio le verdure a foglia larga come il cavolo, la frutta secca, quella fresca, i legumi come la soia e soprattutto l’acqua con un contenuto medio di minerali.
Un altro elemento da tenere in considerazione è il fosforo, ma al contrario bisognerà stare attenti a non eccedere. Presente in carne rossa, insaccati, cibi elaborati e ricchi di conservanti, bevande gassate: un eccesso di fosforo nella dieta accelera la perdita di calcio e magnesio nelle ossa. Si consiglia anche di evitare l’eccesso di sodio, un’abitudine che aiuta anche a mantenere i valori della pressione sanguigna nella norma. Attenzione non solo al sodio utilizzato per salare, ma anche a quello “nascosto” nelle carni conservate (salumi e insaccati), nel pane e nei sostituti, nel dado da brodo, negli snack e nei prodotti in salamoia.
La vitamina D è un altro elemento basilare, presente in molti tipi di pesce come l’aringa, il tonno e il salmone. Lo yogurt e i formaggi, che sono ricchi di probiotici, e le fibre di prebotici, migliorano l’assorbimento dei sali minerali e dell’utilizzo delle vitamine con effetti benefici sull’osso. Anche l’esposizione al sole è necessaria per la salute delle nostre ossa. Per attivare un quantitativo di vitamina D adeguato è necessaria un’esposizione solare di almeno 10-20 minuti al giorno, rivolta soprattutto alle mani e al viso.
Sicuramente il fumo gioca a sfavore anche delle ossa. Le tossine prodotte dal fumo interferiscono con l’attività osteoblastica con effetti negativi sia sul metabolismo dell’osso che sulla sua guarigione dopo una frattura. Bere 1 o 2 bicchieri di vino al giorno non ha effetto negativo sulle ossa, ma l’uso eccessivo dell’alcool può avere effetto opposto, danneggiando gli osteoblasti e riducendo l’assunzione del calcio nel tratto gastrointestinale.