Dieta antinfiammatoria: quando e perché farla. L’alimentazione come arma di prevenzione e di cura per la salute e per il fisico
La dieta antinfiammatoria può essere, in alcuni specifici momenti della vita di una persona, la soluzione a diversi problemi. Seguendo un regime alimentare ad hoc, infatti, non solo si va ad agire sull’infiammazione prevenendola o contrastandola, ma si perde anche peso per una duplice azione.
Un modo strategico e consigliato dagli specialisti in alcune situazioni, soprattutto quando si manifesta gonfiore addominale o disturbi intestinali in presenza di un’infiammazione che è diventata cronica e che dunque pone delle manifestazioni oscillanti senza dare tregua a chi ne soffre. Oltre ad un preciso piano terapeutico anche l’alimentazione, in questo caso, gioca un ruolo fondamentale.
Dieta antinfiammatoria, cosa prevede
Come l’alimentazione influisce sull’infiammazione? Alcuni alimenti per la loro composizione vanno ad alterate il microbiota intestinale: si tratta dei cibi industriali e di quello che oggi viene definito junk food. Anche il numero delle calorie introdotto può diventare un problema ed un aggravante dell’infiammazione. Ecco allora che per contrastarla è necessario introdurre i cibi giusti ma anche le quantità adeguate, privilegiando alimenti di stagione e sempre vari, senza dimenticare di condurre una vita attiva.
Una dieta antinfiammatoria vede alla base di una corretta piramide alimentare le verdure da portare in tavola ogni giorno, all’opposto e dunque all’apice, la carne rossa, lavorata insieme ai dolci, cibi da consumare in modo veramente limitato. Anche l’eccesso energetico va controllato, soprattutto a cena prediligendo qualcosa di leggero come i carboidrati complessi e gli acidi grassi insaturi e gli omega-3.
Cibi da evitare e buoni comportamenti
L’obiettivo della dieta in questione è ridurre l’infiammazione e per questo i cibi che aumentano i livelli di citochine infiammatorie sono da limitare drasticamente in quanto hanno la capacità di agire direttamente sul DNA. Da mettere al bando, sono dunque, i cibi ricchi di grassi, i cereali per la prima colazione, le farine raffinate, di tipo 0 e 00, le carni rosse e pure le bianche se provengono da allevamenti intensivi e quelle che in generale sono lavorate o processate.
In tavola, invece, non devono mai mancare le verdure sia crude che cotte e lo stesso vale per la frutta da mangiarne almeno 2 porzioni al giorno, lontano dai pasti. La frutta in guscio e i semi oleosi sono ottimi per la colazione e gli spuntini ed i cereali da assumere nel corso della giornata. I legumi sono da scegliere 3 o 4 volte a settimana, 2 volte, invece, le uova biologiche. Piccole coccole si possono avere con il cioccolato fondente, il tè verde e il tè kukicha, ricchi di antiossidanti e l’olio evo. In ogni caso, come ricordiamo sempre, non bisogna mai affidarsi al fai da te ma sempre ad uno specialista perchè ne va della propria salute.