Demenza senile e Alzheimer, ci sono due cibi che porterebbero alla riduzione del disturbo cognitivo: l’incredibile ricerca.
La demenza senile è una malattia neurodegenerativa che colpisce gli anziani: queste persone hanno problemi di memoria a breve termine. Quando il declino delle facoltà mentali diventa gravo, influenza la vita quotidiana.
Il morbo di Alzheimer è invece la forma più comune di demenza: i sintomi sono praticamente gli stessi. Si va da una perdita di memoria, disorientamento e problemi nel linguaggio, passando per i problemi a svolgere le funzioni vitali fino ad arrivare ai cambiamenti di umore e di personalità.
I ricercatori, da anni, stanno lavorando per trovare una cura al morbo o alla demenza o almeno una terapia per rallentare la progressione.
Un’università, invece, ha trovato il nesso che esiste tra una bevanda alquanto particolare e la riduzione del declino cognitivo.
Demenza senile e Alzheimer: i cibi che portano alla riduzione del declino cognitivo
I ricercatori della Edith Cowan University hanno analizzato il nesso che esiste tra una bevanda e la riduzione del declino cognitivo.
Secondo lo studio, bere due tazze di caffè al giorno porterebbe ad una diminuzione del declino cognitivo dell’8% nell’arco di un anno e mezzo.
I dati e le analisi sono state pubblicate sulla nota rivista Frontiers of Ageing Neuroscience. La ricerca, tuttavia, non ha saputo stabilire se ci siano effetti diversi da quanto studiato in caso di caffè decaffeinato o con caffeina.
Una sana alimentazione apporta comunque innumerevoli benefici a tutto il corpo, cervello compreso. Per la fondazione Veronesi, mangiare pesce e frutta secca come noci e nocciole può prevenire il morbo di Alzheimer.
In questi alimenti ci sono gli acidi polinsaturi omega-3 che riescono a ridurre i tassi sanguigni della proteina beta-amiloide, associata ai problemi di memoria.
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La demenza senile e il morbo di Alzheimer sono malattie che influenzano la vita anche dei familiari: vedere un genitore perdere la memoria così, fa molto male.