Nella cucina italiana il curry indica una miscela, di origine indiana, di spezie pestate nel mortaio che formano una polvere di colore giallo-senape fortemente profumata. Corrisponde all’indiano masala, che comprende una varietà di miscele tipiche. In altri paesi dell’Occidente con il termine curry si indica invece più correttamente una varietà di piatti della cucina del Sud Asiatico.
Nel mondo occidentale il curry viene conosciuto nel Settecento, quando alcuni mercanti indiani prepararono alcuni piatti con questo mix di spezie per alcuni membri del governo coloniale inglese.
Le spezie utilizzate per realizzare il curry sono il pepe nero, il coriandolo, la cannella, il cumino, la noce moscata, lo zenzero, i chiodi di garofano, il peperoncino, la curcuma e il fieno greco. Ma bisogna sottolineare che esistono svariate qualità dai gusti molto diversi tra loro. Ad esempio a seconda della località questa miscela viene unita a olio o a burro chiarificato, oppure a latte di cocco o a yogurt.
Il curry in cucina
Solitamente questa salsa di origine orientale viene utilizzata per accompagnare pesce e carne, ma viene molto usata anche per speziare piatti vegetariani e vegani, rendendola una salsa molto versatile. Solitamente il curry viene aggiunto a fine cottura o quasi, in modo da preservare il suo sapore originale. Dal momento che viene adoperato per insaporire i nostri piatti può essere anche un ottimo sostituto del sale.
I benefici del curry
Gli aromi e i sapori di queste essenze, oltre a trasformare i piatti più semplici in una esaltazione di sapori, si rivelano utili per migliorare il nostro benessere. La gran parte dei suoi benefici sono dovuti ad un polifenolo chiamato curcumino, che possiede proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, è utile per chi soffre di diabete e malattie cardiovascolari.
Ma secondo molte ricerche il curry avrebbe proprietà antitumorali non indifferenti: secondo recenti studi condotti da Karen Knudsen della Thomas Jefferson University, il curcumino agirebbe stimolando la reazione ai farmaci da parte di quelle cellule tumorali resistenti alle terapie.
Controindicazioni
La curcuma presente nel curry stimola la secrezione di acidi biliari: quindi è sconsigliato per chi soffre di calcoli renali, di gastriti p di ulcere gastriche.