Molte volte ci chiediamo: bisogna cuocere in forno ventilato o statico? Innanzitutto bisogna premettere che ogni forno è diverso dall’altro e solo utilizzandolo spesso potrete capirne le caratteristiche e le modalità di cottura. Ma in linee generali quest’oggi vogliamo indicarvi le differenze tra le due modalità di cottura.
La cottura in forno statico – Nella cottura statica entrano in gioco le resistenze superiori e inferiori, oppure quelle inferiori e il grill, a seconda di ciò che dovete cucinare. Rientrano in questa modalità tutte le cotture con il lievito, sia dolci che salati, poiché devono crescere gradatamente e asciugarsi bene all’interno. Quindi pane, pizza, focacce, torte e biscotti andranno cotti in forno statico.
Fate attenzione alle teglie, stampi o casseruole che usate per la cottura: vanno bene quelli in vetro Pirex, in porcellana, in silicone, i contenitori monouso e le teglie antiaderenti. Per cucinare pizza e biscotti è possibile acquistare teglie apposite di varie misure
La cottura in forno ventilato – Con questa modalità di cottura entra in funzione la ventola e la resistenza di sotto o con ambo le resistenze o solo grill. L’aria provocata dalla ventola si espande in ogni angolo del forno, consentendo di cuocere anche più pietanze contemporaneamente, senza che gli odori si sovrappongano. La cottura in forno ventilato è indicata soprattutto per la pasta al forno, gli arrosti di carne, le verdure, il pesce al cartoccio, ma anche i lievitati (dolci dal cuore morbido). La cottura è rapida ed omogenea e consente di ottenere quella gustosissima crosticina esterna croccante, ma all’interno l’alimento resta morbido.
Indipendentemente dalle preferenze di cottura, è importante sapere che i due metodi differiscono di circa 20°C: 180°C di forno statico equivalgono a 160°C di forno ventilato.