Le cozze sono sempre più rare nei mari. Il motivo è clamoroso, sale l’ansia per gli amanti di questi frutti di mare. Cosa sta succedendo.
In quest’estate di fuoco, anche i mari ne stanno risentendo con temperature altissime. Le conseguenze sull’ecosistema sono molto nefaste: proliferano molluschi urticanti e scarseggiando i frutti di mare.
A denunciarlo i ricercatori del Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici dopo uno studio condotto da maggio a oggi, registrando una temperatura di cinque gradi sopra la media. A inasprire la situazione l’allarme siccità che sta interessando in questi ultimi mesi il mondo, compresa l’Italia: ormai le risorse idriche stanno diminuendo portando a conseguenze devastanti sulla catena alimentare.
Questo non solo ha gettato nell’ansia per le tematiche legate al cambiamento climatico, ma anche dal punto di vista della gola essendo le cozze tra gli alimenti più amati con cui si dà vita a piatto golosi.
Le cozze sono protagoniste di ricette tra le più gustose nel panorama culinario italiano. Dalla pasta, ai secondi, sono un must quando si va al ristorante nelle località di mare.
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Queste delizie rischiano di essere ormai solo un ricordo per via della loro mancanza nei mari. Nel Golfo di Taranto è stata riscontrata questa criticità a causa del riscaldamento dei mari: le ondate di caldo hanno portato a temperature fin a 29 gradi.
Questo ha fatto sì che quasi 80% delle cozze coltivate siano andate perse e di conseguenza sul mercato non si trovano più.
Se le temperature continueranno a essere così elevate e le piogge così scarse, si rischia l’estinzione delle cozze vedendo sfumare la possibilità di gustare bontà come gli spaghetti a base di questo frutto di mare conosciuto e amato in un tutto il mondo.