Nuove scoperte, frutto di un recente studio, hanno trovato tracce di Covid sul determinati prodotti e alimenti. Nessun allarmismo, ma ecco i risultati dei test effettuati.
Proseguono gli studi e le ricerche sul virus e quanto emerso in materia di Covid da parte di un team di scienziati dell’Università di Southampton con test per la Food Standards Agency (FSA) riguarda i prodotti alimentari che troviamo al supermercato.
Secondo i test effettuati sembra che il virus rimanga più a lungo sugli alimenti che presentano una superficie irregolare.
C’è da precisare innanzitutto che affermano non ci debba essere alcun allarmismo e che il pericolo per i consumatori è estremamente basso.
Si è trattato semplicemente di uno studio che è stato realizzato per la per la Food Standards Agency (FSA) in cui il virus è stato spalmato su imballaggi e prodotti alimentari, siafreschi che confezionati, tra cui frutta, ma anche quindi dolci e bevande in bottiglia.
I risultati della ricerca: quali sono gli alimenti più a rischio
Gli scienziati per lo studio hanno scelto oggetti che solitamente vengono mangisati a crudo, senza cottura o senza bisogno di essere lavati.
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Hanno comunque precisato che “gli alimenti e gli imballaggi considerati come parte di questo studio sono stati inoculati artificialmente con Sars-Cov-2 e quindi non riflettono i livelli di contaminazione riscontrati su questi alimenti al dettaglio”.
È emerso che nella maggior parte dei prodotti c’è stato un significativo abbassamento dei livelli di virus nelle prime 24 ore dopo la contaminazione, e solo in alcuni casi le tracce sono rimaste per circa una settimana.
Dopo aver valutato tutta una serie di temperature e di livelli di umidità per ricreare le classiche condizioni di conservazione, gli scienziati hanno misurato il tasso di inattivazione del virus e hanno scoperto che ci sono delle differenze in base al tipo di prodotto.
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Sembra infatti che il virus duri più a lungo sui prodotti che hanno superfici irregolari , come ad esempio nel caso della frutta i broccoli e i lamponi rispetto a quelli che hanno la buccia liscia come le mele.
Sui prodotti da forno invece, è stato riscontrato che il virus va via dopo poche ore, forse perché sono ricoperti da un sottile strato di uova che contengono acido arachidonico e questo potrebbe svolgere la funzione di antivirale.