Il riso per gli orientali non è un alimento bensì un vero e proprio culto. Andiamo insieme a scoprire come lo cuociono senza bollirlo per mantenerne intatte le proprietà.
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Il riso è un cereale appartenente alla famiglia delle Graminacee e che risale a tempi antichissimi: la sua diffusione iniziò in Cina diversi millenni fa espandendosi poi nel corso del tempo prima in tutto l’Oriente e poi nell’Occidente.
Esistono poi numerosissime tipologie di riso (Venere, Nero, Basmati, integrale ecc.) ma un po’ tutte riconducono a proprietà ben definite: è privo di glutine, ha poco sodio e ha grandi quantità di amido, fido alleato per la regolarità dell’intestino.
Per quanto riguarda i benefici invece, il cereale in questione combatte l’invecchiamento, essendo ricco di flavonoidi, riduce la probabilità di malattie cardiovascolari, contenendo pochissimi grassi. È consigliato inoltre per chi soffre di ipertensione dato che è povero di sodio.
Infine protegge anche la nostra mente, in particolar modo quello integrale, difendendo i neurotrasmettitori da malattie come l’Alzheimer.
Esiste però una maniera specifica per cucinarlo: andiamo a scoprire come cuociono il riso gli orientali per mantenerne intatte le proprietà.
Come cuociono il riso gli orientali
In Italia, ma un po’ in tutto l’Occidente, siamo abituati a bollire il riso all’interno di un pentolino colmo d’acqua posizionato sul fornello della cucina.
Nulla di più sbagliato per gli orientali: essi conservano da tempo un metodo tutto loro per la cottura di questo alimento.
Nel Belpaese siamo abituati a realizzare il classico risotto: introduciamo all’interno della pentola il riso con altri cibi per insaporirlo al massimo della possibilità.
Dall’altra parte del globo questo non succede affatto: il cereale in questione viene preparato in solitudine senza l’introduzione di altri alimenti adiacenti.
Le regole per la cottura orientale del riso
Innanzitutto si deve lavare l’alimento in questione finché l’acqua non diviene bianca. Quest’operazione serve a rimuovere l’amido superficiale.
Si necessita per questa mansione un tipo di acqua non eccessivamente calcarea così come non deve esserlo quella di cottura.
Uno degli errori che commettiamo nel nostro paese è lo stesso che commettiamo anche per la pasta: introduciamo nella pentola fin troppa acqua, la quale fa perdere agli alimenti le loro sostanze nutritive.
In Cina ad esempio, prima mettono il riso nel pentolino poi versano l’acqua solamente due dita sopra il margine coperto dal cereale.
Un’altra notevole differenza è che esso si cuoce senza il soccorso del sale: oltre ad indurirlo, fa perdere il sapore originario dato da questa pietanza.
Siamo così abituati da questa mansione che non riusciremo a mangiarlo senza sale. Il mondo è bello perché è vario ma a volte dovremmo fermarci ed apprendere da altre culture per godere al massimo delle loro usanze.
