Mangiare piccante scatena una serie reazioni nel nostro organismo, ma cosa succede veramente? Vediamo tutti i pro e contro della cucina hot.
Pepe e peperoncini, spolverati, in grani tostati o a pezzettini ripassati in padella; le note di piccante che si aggiungono ai piatti sono totalmente a gusto personale. Che si tratti di un vero rituale o di un ingrediente aggiunto di tanto in tanto per rendere le nostre ricette più “vivaci”, mangiare piccante comporta una serie di reazioni al nostro organismo che non sono del tutto scontate.
C’è chi dice che fa bene aggiungere quella nota hot, chi invece dice che è meglio evitare, ma quali sono, se ci sono, i limiti che non bisogna superare? La verità, come spesso succede, sta nel mezzo, quel mezzo che è stato approfondito da alcune pubblicazioni scientifiche di tutto rispetto come il British Medical Journal. Vediamo, quindi, quali sono i pro e i contro del mangiare piccante.
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Gli effetti dei cibi piccanti sul corpo
La capsaicina è il composto chimico che rende un ingrediente e quindi un piatto piccante ed è quello che si rende responsabile di quella sensazione di bruciore che si prova in bocca quando, per esempio, si assaggia un peperoncino. In realtà la capsaicina ha molti effetti positivi, può infatti fungere da analgesico o antidolorifico ed è utilizzato come ingrediente di quegli unguenti che servono per lenire l’artrite reumatoide o la psoriasi.
Ed è proprio sulle proprietà e non della capsaicina che bisogna concentrarsi per capire quali sono i pro e i contro del mangiare piccante.
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Quella sensazione di bruciore, infatti, porta con sé una serie di conseguenze sia positive che negative; quando si comincia ad avvertire questo fastidio significa che le mucose che proteggono i polmoni stanno andando in tilt (effetto negativo, ndr) fanno quindi colare il naso (aspetto positivo perché si m-permette la fluidificazione dei muchi, ndr).
Il bruciore poi in una seconda fase può manifestarsi anche allo stomaco, il che può comportare particolare problemi soprattutto per chi soffre di reflusso. Pur non essendone la causa principale, il piccante potrebbe aggravare il fastidio gastroesofageo e questo perché la capsaicina rallenta la velocità con cui gli alimenti si muovono nello stomaco, aumentando quindi quella sensazione di reflusso.
Nonostante questi fastidi, tuttavia, la medicina moderna ripone molte speranze nella capsaicina e per diversi motivi.
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Lo si anticipava all’inizio, la capsaicina sembra avere proprietà antinfiammatorie e antiossidanti oltre a svolgere un’azione antibatterica e vasodilatatrice. Inoltre, i cibi piccanti sembrano essere in grado di aiutare il controllo dei valori del colesterolo.
Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Hournal, le persone che mangiano cibi piccanti hanno il 14% in più di probabilità di vivete più a lungo rispetto a chi consuma alimenti piccanti meno di una volta a settimana.