Bologna, detta la dotta o la grassa. O proprio da quest’ultimo aspetto partiamo in un breve tour gastronomico della città, alla scoperta di alcuni locali meno lontani dalle luci dei riflettori ma in cui potersi dedicare a un pasto bello unto e, appunto, grasso.
Già in epoca medievale prima e rinascimentale dopo Bologna fu importante centro di scambio commerciale, in particolar modo di prodotti cibari. Per questo la città si porta da secoli l’appellativo di “La Grassa” (oltre che La Dotta, per aver in Europa una delle università più antiche a livello continentale. Qui, ovviamente, non parleremo di corsi accademici o della storia delle facoltà bolognesi. Se siete arrivati in questo articolo siete ovviamente interessati a dove andare a mangiare a Bologna, in un tour “grasso” e “unto” della città. Per una volta lasciamo da parte ristoranti eccessivamente gourmet, stellati o che praticano l’alta cucina. Preparate i tovaglioli di carta, perché ci apprestiamo a andare in alcuni locali in cui l’unto è quasi una parola d’ordine.
Se vi state dirigendo verso Piazza Maggiore, percorrendo via dell’Indipendenza, non potete non fermarvi dalla pizzeria Altero. Si tratta di un locale semplice, aperto tutto il giorno, dal quale potete uscire con un bel pezzo di pizza. Anzi, per la precisione, due; perché qualsiasi fetta di pizza prendiate dall’altra parte del bancone vi verrà recapitata una doppia porzione, anche se scegliete due pizze di gusto differente il “commesso” ve le consegnerà una sopra all’altra, come se fossero due parti dello stesso panino. Insomma, l’unto (oltre al gusto) qui è quasi un must. Con la margherita, poi, andate sul sicuro.
Altro indirizzo da non perdere è Ranzani 13, dal nome della via e del civico in cui è situato il secondo locale che vi proponiamo. Si tratta di una pizzeria vera e propria, con posti a sedere sia dentro che fuori, ma che comunque non disdegna il lato più dedito a paninoteca e, in particolar modo, hamburgeria. E proprio sugli hamburger ci buttiamo e la nostra scelta è ricaduta su un macinato da 180 grammi di fassona arricchito da tre fiori di zucca fritti, insalata, mortadella e crema di pistacchio (potete vedere nella foto di copertina di cosa stiamo parlando). Per accompagnare, o volendo da dividere tra due o tre commensali, una porzione (comunque ricca) di patate fritte con spolverata di cacio e pepe. Valutate attentamente però il vostro appetito, in quanto già l’hamburger vi arriva con una bella dose di patate come contorno. Pasto da accompagnare a qualche birra artigianale di cui il Ranzani è particolarmente fornito.
Per un aperitivo possiamo optare per lo 051, locale in piazza Santo Stefano, scegliendo un calice di vino accompagnato dalle caratteristiche tigelle a affettati o formaggi. Ultima tappa del nostro tour “unto” è il nuovo locale aperto a poche centinaia di metri da Piazza Maggiore, Pescaria. Si tratta di un franchising nato anni fa a Polignano a Mare (Puglia), capace di conquistare man mano Trani, Roma, Milano, Torino e appunto Bologna. Una soddisfacente mangiata di pesce, ma toglietevi dalla testa l’idea di stare al ristorante. Qui si tratta di una sorta di fast food (soprattutto per l’organizzazione e il modo di prenotare) in cui potete concedervi una bel piatto a base di pesce (assolutamente accettabile) a un prezzo decisamente accessibile.
I panini farciti sono il piatto forte di Pescaria: l’abbiamo scelto uno con polpo fritto, olio alle alici, mosto cotto di fichi, ricotta e pepe. Come “contorno” una bella fritturina da 300 grammi. Complessivamente buona, non eccezionale, la qualità del cibo, ma un rapporto che ci può stare considerando quanto abbiamo speso (solo il panino viene 12 euro). E con tanto pesce nello stomaco concludiamo questo tour decisamente calorico di Bologna. E, alla fine, se è detta la Grassa, dobbiamo pur onorare questo appellativo…