Coronavirus, splendido gesto del pizzaiolo napoletano: “Ho anticipato 26 stipendi e non aumenterò i prezzi”
Coronavirus, tempo di crisi. La nostra salute viene messa a serio rischio da un virus subdolo, che si nasconde nell’aria. Una malattia spesso asintomatica. La Regione Campania ha chiuso bar e ristoranti, come tutto il resto d’Italia. Così, l’economia è in ginocchio. A risentirne anche pizzerie e ristoranti. Ai microfoni di ‘SpazioNapoli’ ha parlato Errico Porzio, pizzaiolo napoletano, per manifestare quello che si può definire un dispiacere enorme. Allo stesso tempo, però, ha mostrato il suo gran cuore con uno sforzo economico che per un piccolo imprenditore può essere definito ‘gigante’. Queste le sue parole.
Coronavirus, Errico Porzio pizzaiolo napoletano: “Ho anticipato 26 stipendi”
Errico Porzio, come detto, ha rilasciato un intervista ai microfoni di Spazio Napoli: “Non abbiamo dimenticato neanche i nostri stessi dipendenti in questo periodo: ho anticipato 26 stipendi, non potevamo aspettare l’arrivo della cassa integrazione“. Il suo è un gesto splendido, va evidenziato.
Poi, ha continuato: “Non capiamo perché la Campania, la terra che ha fatto delle tradizione culinaria la sua forza economica e non solo, sia stata l’unica Regione al mondo penalizzata con la chiusura forzata di ristoranti e pizzerie anche al delivery. Io ho iniziato anni fa proprio con la consegna a domicilio e “Lampo”, il nome della mia pizzeria dell’epoca, si riferiva proprio alla velocità di consegna. Trovo tutto così paradossale essere stati penalizzati anche su quello”.
Ma gli sforzi per la solidarietà non finiscono qui: “Ognuno ha una sua idea in merito, io non alzerò i prezzi, ho già deciso. Anzi, farò di più. Avvierò un’iniziativa denominata “Una corona di pizze” e ogni giorno consegnerò 50 ticket alle parrocchie della zone e che potranno essere devoluti ai più bisognosi. Ogni ticket varrà una pizza, fino al 31 luglio 2020. Proveremo a non dimenticare la solidarietà, campo di battaglia che ho sempre calpestato dai miei inizi”.
Errico non è il primo a battersi per il delivery, in tanti stanno chiedendo che venga data questa possibilità in Campania. Cosa dobbiamo aspettarci dalle istituzioni?