Coronavirus, cassiera e cliente troppo vicini: chiuso il supermercato

A Venezia chiuso un supermercato Conad perché tra la cassiera e il cliente c’era poca distanza: 80 centimetri anziché un metro. La polizia locale ha ritenuto opportuno intervenire

Supermercato spesa
Coronavirus, cassiera e cliente troppo vicini. Il supermercato è stato chiuso

Venezia, chiuso un supermercato Conad perché tra cassiera e cliente c’erano solo 80 centimetri di spazio e non un metro, come previsto dalle norme anti-Covid. L’emergenza Coronavirus è ancora in atto e c’è ancora molto pericolo. Così, le forze di Polizia hanno attuato delle misure abbastanza drastiche nei confronti del punto vendita: chiusura forzata per 5 giorni consecutivi. Il supermercato, per ora, ha dovuto chiudere la serranda. Non siamo ancora a conoscenza di ulteriori risvolti della situazione. Ma vediamo più nel dettaglio che cosa è successo e perché si è arrivati ad una conclusione del genere.

Conad: cliente e cassiera troppo vicini, supermercato chiuso

Ormai, quasi tutti si sono attrezzati per l’emergenza Coronavirus. Tutti i supermercati, tutti i punti vendita hanno applicato delle misure anti virus. Il problema, però, persiste. Persiste soprattutto per il supermercato Conad di Venezia che è stato chiuso dalla polizia locale. Nel punto vendita, alle casse, c’erano anche delle barriere di plexiglas per evitare contagi. Ma a poco è servito. Il distanziamento sociale non è stato rispetto per 20 centimetri e la Polizia locale ha deciso per procedere in questo modo. Nella mattinata del 14 giugno, i carabinieri hanno affisso un cartello all’ingresso del supermercato che recita: ‘Esercizio commerciale sottoposto a chiusura provvisoria’. E’ stata la Prefettura di Venezia a disporre la chiusura. Le serrande si riapriranno giovedì 18.

Va evidenziato, a tal proposito, che quello delle cassiere dei supermercati è stato un ruolo a dir poco fondamentale durante l’emergenza Coronavirus. Senza di loro, saremmo rimasti tutti senza spesa e con la dispensa vuota. Alcune di loro hanno pagato con la vita il prezzo del lavoro che non potevano lasciare in un momento di crisi del genere. Due persone, infatti, sono morte perché rimaste infette: entrambe a Brescia. L’allerta è ancora alta, dunque, l’emergenza Coronavirus non è ancora soltanto un ricordo.

 

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