Rivediamo i conti e confrontiamo i costi della pizza e scopriamo se conviene prepararla in casa e se ci sono alternative più economiche.
Andare in pizzeria per mangiare una pizza comporta un certo costo. Molte persone notano un aumento dei prezzi che si verificano anche in questo settore. Di conseguenza, sempre più persone decidono di cucinare la pizza a casa. Ma è davvero più conveniente mangiare la pizza fatta in casa rispetto a quella della pizzeria?
Quando si mangia la pizza in una pizzeria, si paga non solo per il cibo, ma anche per il servizio offerto e l’atmosfera del locale. Inoltre, è possibile che si ordini una varietà di pizze diverse e si condivida il pasto con amici o familiari. Questi fattori possono influire sul costo totale del pasto.
Per fare un confronto equo tra le due opzioni, è necessario considerare tutti gli elementi coinvolti. Vediamo di esaminare più da vicino la questione per capire quale sia la verità.
Preparare la pizza a casa comporta l’acquisto degli ingredienti necessari per la preparazione dell’impasto e dei condimenti. È possibile che si debba acquistare una pietra refrattaria per cuocere la pizza nel forno di casa. Inoltre, bisogna considerare il tempo e l’energia impiegati per preparare la pizza, inclusa la pulizia successiva.
Alcune persone trovano che cucinare la pizza a casa sia una scelta più economica e gratificante, in quanto possono personalizzare gli ingredienti e la cottura secondo i propri gusti. Altre persone preferiscono invece godersi l’esperienza di mangiare la pizza in una pizzeria, nonostante il costo aggiuntivo.
Secondo i dati Istat l’inflazione è aumentata dell’8,3% mentre la pizza fatta in casa ha subito un aumento del 30%, secondo i dati Bloomberg, la banca dati americana. Aumenti che sono dovuti alla riduzione della produzione di olio del primo produttore di olio europeo, la Spagna ma anche in Italia e Portogallo.
A questo si aggiunge l’aumento del costo dell’energia che si ripercuote su tutti i prodotti lavorati e sui relativi costi di trasporto.
Pizza margherita index è l’indice di Bloomberg che registra gli effetti dell’inflazione sui consumi base in Italia. Usa i dati Istat e dell’Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare. Oltre al prezzo dell’olio prende in considerazione gli aumenti subiti dalla farina, dal pomodoro e dalla mozzarella.
La prima ha subito un aumento del 22%, il secondo del 10% e la terza del 27%. Con una media di aumento di circa il 22%, la pizza fatta in casa costa di più della pizza surgelata che ha subito un aumento del 9,6%.
In pizzeria, fatta in casa o surgelata, alla pizza non si può proprio rinunciare. Se vogliamo farla in casa, lo chef Max Mariola consiglia di utilizzare meglio il forno cuocendo insieme due alimenti oppure uno dietro l’altro. Almeno così è possibile risparmiare il costo dell’energia per riportarlo a temperatura. Lo chef consiglia inoltre di preparare la pizza bianca puntarelle e ricotta.