La pizza è un piatto che ormai si consuma almeno una volta a settimana per quasi tutti gli italiani. Ogni pizzaiolo imprime il suo marchio qualitativo, le esigenze diventano sempre più affinate e a volte diventa difficile capire se una pizza sia davvero buona o scadente. Infatti in una miriade di pizzerie sparse ormai ovunque è facile imbattersi in una pizza che lasci alquanto a desiderare.
Ma come riconoscere se sia davvero degna di essere chiamata pizza?
La forma – Una buona pizza non deve essere perfettamente rotonda, quasi sia disegnata con un compasso. Ma non deve essere neppure irregolare, segno di una cattiva stesura o di un attaccamento alla pala della pizza. Il vero pizzaiolo non sforna mai pizze deformi e brutte.
L’aspetto – Deve essere invitante, ancora fumante e con i condimenti sparsi in maniera uniforme e non a casaccio. La quantità del condimento deve essere giusta, né esagerata, né povera.
Cottura – Al termine della cottura sollevate sollevate il fondo della pizza verificate che non sia bianco, segno di una cottura frettolosa. Ma non dovrà essere neppure eccessivamente bruciato, sintomo di un eccesso di farina durante la stesura. Il cornicione dovrà essere leggero e non un ammasso di pasta che lascia supporre una lievitazione non corretta.
Mozzarella – Deve presentarsi sciolta in modo uniforme. Se notate una mozzarella dall’aspetto di plastica o tipo sottiletta significa che vi trovate davanti a un mozzarellato di bassa qualità.
Consistenza – Una buona pizza deve sciogliersi rapidamente in bocca, essere friabile, non gommosa. Solitamente una pessima pizza vi sazierà già dopo la seconda fetta, sintomo di una presenza smisurata di lievito.
Pomodoro e sale – Il pomodoro deve avere un’acidità equilibrata. Se notate un sugo troppo dolce significa che la bassa qualità del pomodoro (troppo acido) è stata corretta con l’aggiunta di zucchero. Inoltre nella salsa non deve essere troppo salata.