Tutto quello che c’è da sapere sulle etichette riportate nella frutta e come leggerle nel modo giusto per cogliere i dati più importanti.
Quando acquistiamo la frutta al supermercato spesso la troviamo confezionata in sacchetti e vaschette e nella confezione, solitamente avvolta da pellicola alimentare sono riportate delle scritte nelle etichette che ci forniscono tutte le informazioni utili sul prodotto che stiamo comprando.
Tante volte non le leggiamo o forse ci soffermiamo solo a cercare la data di scadenza ma in realtà ci sono altri elementi che vengono specificati.
In rete circolano anche diverse bufale che mettono in allarme e danno indicazioni non corrette su come interpretare le diciture con consigli di acquistare o evitare di farlo riguardo uno o più prodotti.
Ma vediamo di fare chiarezza e scoprire esattamente come leggere nel modo corretto seguendo le indicazioni dell’ International Federation for Produce Standards.
Per prima cosa possiamo trovare il codice EAN (European Aricle Number), che è stato introdotto da qualche decennio per consentire la tracciabilità trasparente dei prodotti.
Però, dal 2009 questo codice è stato sostituito dal sistema GTIN (Global Trade Item Number). Si tratta di un codice di 13 cifre chiamato anche EAN13.
In esso le prime 2 o 3 cifre vogliono indicare il paese di provenienza, poi c’è una sequenza di 5 cifre che si riferiscono al produttore della frutta in oggetto.
Ci troviamo poi di fronte ad una sequenza di 4 o 5 cifre, che sono state scelte dallo stesso produttore e un numero di controllo.
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Vi è poi il PLU code, ovvero il Price Look Up che è di sole 5 cifre, o 4. Questo codice viene attrivuito dall’ International Federation for Produce Standards e ha lo scopo di identificare elementi in riferimento alla merce, quali la varietà, il metodo di coltivazione e la dimensione.
Per esempio, un prodotto biologico è identificato con il numero 9 davanti alle 4 cifre. È importante specificare che non esistono codici per le classificazioni degli OGM come invece molto spesso viene detto in giro.
Inoltre, anche se un prodotto viene da produzione biologica non esclude la presenza di pesticidi e fitofarmaci e questo deve essere ben presente considerando però che l’agricoltura biologica utilizza pesticidi di origine naturale e non prodotti in laboratorio.