Spesso ci ritroviamo una confezione rimasta nascosta in fondo alla dispensa e ci accorgiamo che la scadenza è stata superata. Possiamo mangiare il cibo in scatola dopo la scadenza?
Le date di scadenza indicate sulle lattine di cibo non indicano necessariamente quando il cibo andrà a male. Occorre considerare che più ci si allontana dalla data di scadenza, più la qualità del prodotto potrebbe diminuire.
Intanto occorre fare una prima distinzione distinguendo tra le confezioni che riportano la dicitura “Da consumare preferibilmente” e “Da consumare entro“. Nel primo caso la data è indicativa e presuppone una verifica dell’odore, del sapore e di tracce visive. Nel secondo caso è bene non consumare quell’alimento.
È comunque buona regola verificare le caratteristiche organolettiche (untuosità, ruvidezza, sapore acido, salato, ecc.) di ogni cibo prima di consumarlo anche se la data di scadenza è ancora lontana.
Infatti la data comunque prevede una corretta conservazione e può capitare che una confezione rimasta al sole, vicino una fonte di calore non sia più commestibile nonostante non sia scaduta.
Quindi in riferimento al cibo in scatola occorre considerare alcune indicazioni prima ancora dell’apertura della scatola a prescindere dalla data della scadenza. Se una lattina presenta segni di ammaccature, rigonfiamento o ruggine oltre la data di scadenza, potrebbe essere un segno di deterioramento o della presenza del botulino.
Questi segni non devono essere sottovalutati in quanto possono essere pericolosi per la salute. Pertanto, è fondamentale esaminare attentamente la lattina, aprirla e valutarne il contenuto attraverso l’aspetto, l’odore e il gusto.
Per quanto riguarda le conserve fatte in casa, non esiste una data di scadenza specifica. Tuttavia, è consigliabile contrassegnare il contenitore con la data di inscatolamento e consumare gli alimenti entro 12-18 mesi per garantirne la qualità.
Se le conserve sono state preparate correttamente e seguendo le norme di sterilizzazione dei barattoli, dovrebbero essere sicure anche dopo questo periodo di tempo, anche se potrebbe esserci una diminuzione nella qualità
È importante sottolineare che, sebbene molti prodotti in scatola siano sicuri da consumare anche dopo la data di scadenza, nessuno desidera mangiare cibi che sono diventati sgradevoli o alterati. Pertanto, sebbene sia possibile consumare cibi in scatola scaduti, è importante tenere presente che il colore, il gusto e la consistenza potrebbero essere influenzati.
La tecnica di inscatolamento prevede l’uccisione di eventuali batteri. Dopo la chiusura, in assenza di aria e senza ossigeno i batteri non possono sopravvivere e riprodursi. Fa eccezione la tossina botulinica che riesce a sopravvivere anche senza ossigeno. In questo caso l’odore, il sapore e l’aspetto non ci aiutano a riconoscerne la presenza.
In caso di presenza di questa tossina si può riconoscere dal rigonfiamento. Questo batterio produce gas che gonfiano la confezione. Nel caso dei barattoli di vetro, puoi eseguire il test del “clic clac”.
In generale, è sempre consigliabile utilizzare il buon senso quando si consumano cibi in scatola oltre la data di scadenza. Se si notano segni evidenti di deterioramento come muffe, cattivo odore o alterazioni dell’aspetto, è meglio non consumare il prodotto. La sicurezza alimentare è sempre una priorità e in caso di dubbi, è preferibile optare per alimenti freschi o consultare un esperto.
Nel caso dell’acqua scaduta ecco come regolarsi. Se invece hai aperto la passata di pomodoro segui le indicazioni di conservazione,